L’Amministrazione attuale di Albisola è entusiasta che gli ultraventennali ruderi vengano finalmente riqualificati e che vengano aperti altri supermercati.
Con la delibera dell’ultimo consiglio comunale, avente ad oggetto l’ex distributore di Corso Ferrari , un supermercato di media dimensione andrà ad aggiungersi a quello che sorgerà di fronte, nell’ex deposito della TPL.
E’ anche abbastanza semplice capire, che questi ed altri supermercati che sorgeranno ,visto che ad Albisola si può aprire un nuovo supermercato sostanzialmente ovunque ,non potranno vivere dei soli clienti albisolesi ; quindi è facile dedurre che il traffico in corso Ferrari e Corso Mazzini aumenterà ancora ,con la felicità di chi vive in quel luogo ,ma soprattutto allontanerà definitivamente il turista e l’investitore che un’ amministrazione attiva si proponga di cercare.
Non c’è ombra di dubbio che Albisola Superiore abbia bisogno di essere riqualificata .
Ma è anche assolutamente necessario agire con una seria programmazione , soprattutto con soluzioni utili per chi vive e lavora nella nostra cittadina.
Il Gruppo di opposizione del M5S con Stefania Scarone ,è estremamente critico sull’operato dell’Amministrazione Garbarini , non solo dal punto di vista urbanistico ,ma anche per come non venga affrontata l’enorme problema della viabilità cittadina , soprattutto il problema dei mezzi pesanti ;quello che più sconcerta è la mancanza di una programmazione territoriale e di una visione del futuro della nostra cittadina.
Quando ci si limita ad accettare le proposte di soggetti attuatori che vedono nella nostra città solo ed esclusivamente un possibile affare , è necessario chiedersi ancora, chi programma il futuro Albisolese?
Secondo l’amministrazione attuale, non esiste alternativa se non accettare i soggetti che manifestino interesse ad investire.
Secondo il Sindaco Garbarini non c’è possibilità di opporsi all’invasione di supermercati che ridurranno la nostra città priva di un tessuto sociale , con centri storici abbandonati, privi di attrattiva turistica e di conseguenza il piccolo commercio sparirà completamente e con esso, l’interesse di imprenditori coraggiosi che si sono allontanati da Albisola a causa del malgoverno cittadino che persiste da oltre 10 anni.
E’ ovvio che l’imprenditore cerca il suo affare, ma un amministratore attento al bene comune, cerca l’investitore che fa per lui, per la sua visione di città e tutto ciò si riassume in un’unica parola “Programmazione”, ma pare che questa amministrazione ne sia priva .
Movimento 5 Stelle Albisola
Nell’intenso Consiglio Comunale di ieri sera, Lunedi 30 Settembre, è stata discussa e approvata all’unanimità la Mozione presentata dalla portavoce del M5S in consiglio comunale Stefania Scarone per l’adesione del Comune di Albisola alla Campagna “Plastic Free Challenge”.
Nell’approvare questa importante iniziativa, promossa dal Ministero dell’Ambiente, il Comune di Albisola Superiore si impegna a dare l’esempio nell’eliminare l’uso delle plastiche usa e getta a partire dal prossimo consiglio comunale, con l’uso di bottiglie/borracce/bicchieri, riusabili o compostabili.
Progressivamente, questi importanti e utili comportamenti verranno estesi agli uffici comunali e promossi nelle scuole e associazioni e enti.
Le microplastiche, presenti anche nel nostro mare, saranno purtroppo eliminabili fra centinaia di anni e nel frattempo la catena alimentare marina si ciberà anche di queste microplastiche che saranno presenti anche nei prodotti ittici.
E’ quindi urgente e indifferibile prendere coscienza della pericolosità dell’uso della plastica; modificando le nostre abitudini faremo del bene alla nostra terra, al nostro mare e a noi stessi.
La lettera del capo politico del MoVimento 5 Stelle a “La Nazione”
Caro direttore,
a breve ci saranno le elezioni regionali in Umbria e i cittadini saranno chiamati a scegliere un progetto e una persona per guidare la Regione nei prossimi 5 anni. È un appuntamento importante anche perché si arriva in anticipo a questa data in seguito a uno scandalo che ha coinvolto direttamente la giunta uscente, ma che, soprattutto, ha colpito i cittadini che si affidavano a una sanità travolta da uno scandalo di corruzione. Va da sé che la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini sia crollata. E questo crea una ulteriore emergenza in questa regione. Dobbiamo trovare un nuovo modo di immaginare la politica al servizio dei cittadini.
Non sono un cittadino umbro e con molta umiltà ho cercato di ascoltare con attenzione le proposte delle forze politiche e le richieste degli umbri. Tutte queste forze sono legittimamente impegnate a formare coalizioni, programmi e a trovare candidati. Ma, se mi permette, non sembra sia ben chiara la gravità del momento che sta attraversando questa regione. Lo scandalo che ha colpito la sanità non è un tema da usare in campagna elettorale, bensì un momento da tenere ben presente per capire cosa vogliamo non accada più. Perché non è più accettabile che un cittadino onesto si presenti legittimamente a un concorso pubblico in un settore cruciale come la sanità e si veda tagliato fuori da giochi di potere.
Lo dico con molta sincerità, a questo giro non può risolversi tutto con una campagna elettorale in cui ci si lancia accuse reciproche su chi ha fatto peggio. Per noi sarebbe facile accusare qualcuno, ma vedere l’Umbria colpita da un male endemico come la corruzione, deve portarci ad un ragionamento molto più alto.
Io credo che questa terra in passato abbia sempre dimostrato di avere gli anticorpi per fermare questo genere di pratiche. Se quegli anticorpi, anche nella gentilissima Umbria, sono venuti meno, evidentemente è ora di cambiare il modo di intendere la politica. E per rigenerare il patto di fiducia cittadini – istituzioni, secondo me c’è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio ad una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso.
Qualcuno parlerà di alleanze o coalizioni, ma non si tratta di questo. Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del Governo regionale. Le forze politiche saranno solo in consiglio regionale con i propri gruppi.
In questi anni, nella terra di san Francesco e san Benedetto, il Movimento 5 Stelle ha lavorato sodo. Lo abbiamo fatto con i nostri attivisti, i parlamentari, l’europarlamentare Laura Agea, i consiglieri comunali e i nostri consiglieri regionali. Il nostro candidato alla presidenza della Regione del 2015, Andrea Liberati, è al secondo mandato. Si è speso tanto in questi 4 anni (Marini II è durata 3 anni e 11 mesi, ndr), pur sapendo di non potersi ricandidare per le regole del Movimento. Questo spirito di servizio che Andrea ha saputo dimostrare con i fatti ogni giorno, vorrei potesse essere il punto di partenza di un patto innovativo per il bene comune dell’Umbria, come quando, con le marce Perugia-Assisi, stringemmo proprio qui un patto per il bene dell’Italia contro povertà e mancanza di lavoro, fenomeni crescenti in questa regione.
Un patto civico, che veda un candidato Presidente fuori dalle appartenenze partitiche e che possa mettere al centro un programma innovativo, di punti veri e realizzabili. Un programma che possa ispirare serietà, fiducia e competenza.
Credo sia ora di dare una sterzata e cambiare del tutto le persone chiamate a gestire questa Regione.
Vorrei essere più chiaro. Tutte le forze che credono nel bene comune di questa regione, facciano un passo indietro, rinunciando ai propri candidati Presidente, e mettano fuori dalle liste quei candidati che hanno avuto a che fare con il passato di questa regione e gli impresentabili. Chiediamo che sottoscrivano insieme a noi un appello ai cittadini, proponendo alle migliori risorse di questa regione di farsi avanti. Queste risorse ci sono. Chiedendo ad una personalità all’altezza di proporsi come Candidato Presidente. Sosteniamolo e diamogli autonomia piena per formare una squadra di super-competenti, senza interferenze della vecchia politica. Noi svolgeremo il nostro ruolo in Consiglio regionale.
Di fronte ad una emergenza come quella che sta attraversando l’Umbria, è tempo di volare alto e di iniziare a progettare il futuro fuori dagli schemi, per un piano coraggioso e innovativo che garantisca la moralità e l’onestà delle istituzioni, che sappia lanciare il cuore oltre l’ostacolo.
L’Umbria può essere la culla di un nuovo modo di innovare la politica a partire dal locale, di un nuovo modo di fare imprenditoria coinvolgendo i giovani e il territorio.
Noi in questo patto porteremo il nostro contributo per la rinascita della regione e delle comunità locali, che ne sono il cuore pulsante.
Metteremo al centro la maggiore sicurezza nelle città, infrastrutture nuove che restituiscano centralità ad una regione isolata. Un impegno serio per l’Ambiente, che riduca davvero le fonti inquinanti e superate come gli inceneritori, per tutelare il Cuore Verde d’Italia. Vogliamo far diventare il turismo, e soprattutto il turismo sostenibile, la prima industria dell’Umbria: dal Trasimeno alle Marmore, da Perugia a Spoleto, da Città di Castello a Orvieto. Senza tralasciare la ricostruzione post sisma che deve essere sempre al centro.
Possiamo creare una Regione più competitiva in Italia e all’estero che investa nelle imprese, che crei migliaia di posti di lavoro per restituire dignità a tante famiglie, che non faccia fuggire i giovani lontano.
All’Umbria serve un progetto che contenga concretezza e visione e che si ispiri al bello, alla bellezza di cui è piena questa splendida terra.
Ho lanciato un appello chiaro a tutte le forze politiche che hanno a cuore il bene comune: facciamo tutti un passo indietro.
E ne ho lanciato un altro a tutti gli umbri di buona volontà che vogliono mettersi in gioco: fate un passo avanti.
C’è bisogno di voi.