Come l’ex sindaco Orsi ,anche l’attuale Sindaco Garbarini ha emanato un’ ordinanza per il traffico pesante per il 2019, con scadenza oggi venerdi 13 settembre.
Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che questa ordinanza, oltre a non funzionare per mancanza di controlli efficaci, non è a favore dei cittadini Albisolesi.
Vogliamo ricordare che sono state raccolte dai cittadini albisolesi da parte del Comitato Albisola Vivibile, Albisola-Luceto Sostenibile( 2350 firme) e dal Meetup delle Albissole (1131 firme ), per un totale di 3481 firme, consegnate al comune di Albisola Superiore anche con posta Pec .
Quale è stata la risposta alla richiesta di “sicurezza e salute” che queste firme richiedevano?
Una mini Ordinanza di poche ore al venerdi pomeriggio (dalle 15 alle 21 per 6 ore) da metà Luglio a metà settembre( 2 mesi ), che se fosse applicata, con i dovuti controlli, potrebbe al massimo essere utile esclusivamente per i turisti in arrivo .
E per gli albisolesi che vivono e lavorano ad Albisola tutto l’anno che cosa si ha intenzione di fare?
I cittadini Albisolesi continuano ad essere inascoltati, i Tir continuano ad intasare le nostre strade ed i fumi di scarico i nostri polmoni, le persone continuano ad essere investite ed a volte uccise sulle strisce pedonali e nulla viene fatto per aumentare la sicurezza di Corso Mazzini, Corso Ferrari e via Turati ,magari con infrastrutture atte a ridurre i rischi per pedoni e ciclisti .
E’ anche chiaro che il blocco dei mezzi pesanti non potrà mai essere subordinato ad una circolazione alternativa, individuata esclusivamente in una Aurelia bis, che risulta ad oggi ferma ,nè si conosce al momento il termine dei lavori.
E’ altresì un fatto, che i Tir in entrata ed in uscita dal casello ,anche in presenza di una Aurelia bis funzionante ,dovranno sempre e comunque attraversare il centro cittadino di corso Mazzini e via Turati per raggiungere l’ingresso della futura strada per ”l’interporto di Savona” con ingresso a Grana.
Il M5S Albisola ,nel suo programma ,che si può consultare sul sito : www.albisola5stelle.it aveva espresso chiaramente l’ impegno in tal senso “ Per quanto riguarda l’annoso problema, mai risolto dalle precedenti amministrazioni, sull’uscita e l’ingresso dei mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate dal casello autostradale di Albisola, intendiamo intervenire vietando o limitando l’ingresso di questi mezzi sulle strade cittadine. È indubbio che non si possa attuare una seria modifica della viabilità albisolese pensando di accettare mezzi di questa portata nel ciclo urbano cittadino. La sicurezza e la salute dei cittadini deve essere salvaguardata ad ogni costo e noi ci impegneremo a farlo. “
Noi continueremo ad impegnarci in tal senso e chiediamo alla nuova Amministrazione e al nuovo Sindaco Maurizio Garbarini di dare una efficace e coraggiosa risposta , con una “vera ordinanza” che blocchi i mezzi pesanti in entrata ed in uscita dal casello, ad esclusione di quelli che operano nelle Albisole , effettuando controlli seri e continui che scoraggino i conducenti dei Tir, sempre in contatto radio fra di loro, ad uscire al casello di Albisola .
Le continue richieste di “salute e sicurezza” da parte dei cittadini meritano una concreta risposta, attraverso una vera volontà politica di risolvere l’annoso problema del traffico pesante nel nostro centro cittadino.
M5S Albisola
(Roberta Labonia) – Il tempo dei “descamisados” sta per finire. Mi riferisco ai vari “Di Battista”, ragazzi splendidi peraltro, che hanno contribuito con la loro passione, con il loro coraggio e una buona dose di incoscienza, a portare il messaggio rivoluzionario di giustizia sociale e lotta ai privilegi della casta tra la gente e l’hanno conquistata, tanto che questi ragazzi (anche i più agèe di loro lo sono, dentro), sono arrivati al Governo del Paese dopo neanche 10 anni dalla loro nascita politica.
Tutto ha preso forma dall’idea di due “vecchi” visionari, quel Gianroberto Casaleggio, un precursore dei tempi che li ha lasciati prematuramente, ed un’altro uomo, al secolo Giuseppe Piero Grillo, meglio conosciuto come Beppe, che se andate a guardare su Wikipedia viene ancora oggi derubricato alla prima riga come “comico”, ma che in realtà è persona serissima ed è ancora oggi, nonostante lui si sia voluto retrocedere al più defilato ruolo di “garante”, il vero asse portante del Movimento. A proposito, apro parentesi: chi in queste ore sta speculando contro di lui per la vicenda che vede uno dei suoi figli indagato per un presunto stupro di gruppo, mi fa un po’ schifo, uno fra tutti Matteo Salvini.
Ma dicevamo, il primo obiettivo i ragazzi a 5 Stelle, sposando l’idea di questi 2 uomini, l’hanno centrato: hanno aperto le aule parlamentari “come una scatoletta di tonno” (checché ne dica la Meloncina della Garbatella), obbligando i vecchi parrucconi (anche i più giovani di loro lo sono, dentro), a ripensare il modo di fare politica e a ripensarsi. Ognuno di loro oggi, scimmiottando pateticamente i pentastellati, vanno dicendo per ora solo a parole, di voler rimettere al centro l’interesse dei cittadini, come non avessero già avuto 25 anni per farlo, tanto è durata la tristemente nota seconda Repubblica.
Ma ogni rivoluzione ha i suoi percorsi ed è un bene che sia così, guai fermarsi alla protesta, prima o poi occorre passare ai fatti, togliere la camicia sbottonata ed assumersi la responsabilità di governare il Paese. Le prove generali, nonostante un compagno di viaggio inaffidabile, anche lui descamisado ma di un brutto colore verde marcio, hanno consentito al Movimento di portare a casa tante cose buone (fra tutte la legge Spazzacorrotti e il Reddito di Cittadinanza), sia pure inframmezzate da qualche sconfitta (una, la più bruciante, il via al TAV).
Oggi, con la fiducia che fra meno di un’ora Giuseppe Conte chiederà all’aula della Camera, partirà un nuovo Esecutivo. I nuovi compagni di viaggio, i già enne volte essecrati uomini del Partito Democratico, ma ineludibili per la formazione di un nuovo Governo in base alle regole che governano la nostra democrazia parlamentare, mi limito ad osservare che, solo dopo poche ore dall’aver prestato giuramento, si sono lasciati andare a delle incontinenze verbali di cui gli spaesati elettori avrebbero volentieri fatto a meno.
Credo di non sbagliarmi se preconizzo che fra pochi minuti le parole di Giuseppe Conte, oggi Presidente del Consiglio a tutti gli effetti, li richiamerà perentoriamente all’ordine.
L’epoca dei “descamisados” è finita. Oggi il volto del Movimento 2.0 è il suo, quello che l’onnipotente quanto sgrammaticato Trump ha ribattezzato “Giuseppi”, e il messaggio che manderà sarà chiaro: zitti e lavorare. Ma nell’esclusivo interesse del Paese Italia.
Postato il Paola Taverna ( Referente Activism )
Anche quest’anno si avvicina il nostro appuntamento per eccellenza: Italia 5 Stelle.
Un momento fondamentale perché eletti, non eletti, attivisti, ma anche semplici curiosi si incontrano. Ci siamo incontrati in tante parti d’Italia e quest’anno ci vedremo a Napoli.
Oggi però vi vorrei parlare del primo Italia 5 Stelle che, da romana, porto nel cuore. Era il 2014 e ci riunimmo tutti al Circo Massimo.
Fu un momento bellissimo perché era tutto appena iniziato. C’era un calore particolare tra le persone, una forte voglia di confrontarsi, di mettersi in discussione, di programmare, di progettare e di dare, uno all’altro, la forza di dire: “Andiamo avanti, andiamo avanti! Questa è la volta giusta!”.
Abbiamo fatto un percorso immenso e oggi siamo al governo del Paese.
E oggi, più di allora, c’è bisogno di un momento importante di confronto e Italia 5 Stelle, a Napoli, spero sia proprio questo: un momento dove tutti, eletti, non eletti, attivisti, semplici simpatizzanti e – perché no? – anche qualcuno che ci contesta qualcosa, abbiano voglia di venire e di chiedere: “E adesso cosa facciamo? Come andiamo avanti?”. Perché c’è gran voglia di andare avanti, ma sono sempre stata dell’idea che si inizia, si va avanti e si finisce tutti quanti insieme.
Ed è con questo spirito che vi aspetto, in tanti, numerosi, con la voglia che vi ho trasmesso in questo momento di incontrarci e di dirci: “Andiamo avanti!”.