I politici facciano un passo indietro. Gli umbri facciano un passo avanti

La lettera del capo politico del MoVimento 5 Stelle a “La Nazione”

Caro direttore,

a breve ci saranno le elezioni regionali in Umbria e i cittadini saranno chiamati a scegliere un progetto e una persona per guidare la Regione nei prossimi 5 anni. È un appuntamento importante anche perché si arriva in anticipo a questa data in seguito a uno scandalo che ha coinvolto direttamente la giunta uscente, ma che, soprattutto, ha colpito i cittadini che si affidavano a una sanità travolta da uno scandalo di corruzione. Va da sé che la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini sia crollata. E questo crea una ulteriore emergenza in questa regione. Dobbiamo trovare un nuovo modo di immaginare la politica al servizio dei cittadini.

Non sono un cittadino umbro e con molta umiltà ho cercato di ascoltare con attenzione le proposte delle forze politiche e le richieste degli umbri. Tutte queste forze sono legittimamente impegnate a formare coalizioni, programmi e a trovare candidati. Ma, se mi permette, non sembra sia ben chiara la gravità del momento che sta attraversando questa regione. Lo scandalo che ha colpito la sanità non è un tema da usare in campagna elettorale, bensì un momento da tenere ben presente per capire cosa vogliamo non accada più. Perché non è più accettabile che un cittadino onesto si presenti legittimamente a un concorso pubblico in un settore cruciale come la sanità e si veda tagliato fuori da giochi di potere.

Lo dico con molta sincerità, a questo giro non può risolversi tutto con una campagna elettorale in cui ci si lancia accuse reciproche su chi ha fatto peggio. Per noi sarebbe facile accusare qualcuno, ma vedere l’Umbria colpita da un male endemico come la corruzione, deve portarci ad un ragionamento molto più alto.
Io credo che questa terra in passato abbia sempre dimostrato di avere gli anticorpi per fermare questo genere di pratiche. Se quegli anticorpi, anche nella gentilissima Umbria, sono venuti meno, evidentemente è ora di cambiare il modo di intendere la politica. E per rigenerare il patto di fiducia cittadini – istituzioni, secondo me c’è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio ad una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso.

Qualcuno parlerà di alleanze o coalizioni, ma non si tratta di questo. Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del Governo regionale. Le forze politiche saranno solo in consiglio regionale con i propri gruppi.

In questi anni, nella terra di san Francesco e san Benedetto, il Movimento 5 Stelle ha lavorato sodo. Lo abbiamo fatto con i nostri attivisti, i parlamentari, l’europarlamentare Laura Agea, i consiglieri comunali e i nostri consiglieri regionali. Il nostro candidato alla presidenza della Regione del 2015, Andrea Liberati, è al secondo mandato. Si è speso tanto in questi 4 anni (Marini II è durata 3 anni e 11 mesi, ndr), pur sapendo di non potersi ricandidare per le regole del Movimento. Questo spirito di servizio che Andrea ha saputo dimostrare con i fatti ogni giorno, vorrei potesse essere il punto di partenza di un patto innovativo per il bene comune dell’Umbria, come quando, con le marce Perugia-Assisi, stringemmo proprio qui un patto per il bene dell’Italia contro povertà e mancanza di lavoro, fenomeni crescenti in questa regione.

Un patto civico, che veda un candidato Presidente fuori dalle appartenenze partitiche e che possa mettere al centro un programma innovativo, di punti veri e realizzabili. Un programma che possa ispirare serietà, fiducia e competenza.

Credo sia ora di dare una sterzata e cambiare del tutto le persone chiamate a gestire questa Regione.
Vorrei essere più chiaro. Tutte le forze che credono nel bene comune di questa regione, facciano un passo indietro, rinunciando ai propri candidati Presidente, e mettano fuori dalle liste quei candidati che hanno avuto a che fare con il passato di questa regione e gli impresentabili. Chiediamo che sottoscrivano insieme a noi un appello ai cittadini, proponendo alle migliori risorse di questa regione di farsi avanti. Queste risorse ci sono. Chiedendo ad una personalità all’altezza di proporsi come Candidato Presidente. Sosteniamolo e diamogli autonomia piena per formare una squadra di super-competenti, senza interferenze della vecchia politica. Noi svolgeremo il nostro ruolo in Consiglio regionale.

Di fronte ad una emergenza come quella che sta attraversando l’Umbria, è tempo di volare alto e di iniziare a progettare il futuro fuori dagli schemi, per un piano coraggioso e innovativo che garantisca la moralità e l’onestà delle istituzioni, che sappia lanciare il cuore oltre l’ostacolo.

L’Umbria può essere la culla di un nuovo modo di innovare la politica a partire dal locale, di un nuovo modo di fare imprenditoria coinvolgendo i giovani e il territorio.

Noi in questo patto porteremo il nostro contributo per la rinascita della regione e delle comunità locali, che ne sono il cuore pulsante.
Metteremo al centro la maggiore sicurezza nelle città, infrastrutture nuove che restituiscano centralità ad una regione isolata. Un impegno serio per l’Ambiente, che riduca davvero le fonti inquinanti e superate come gli inceneritori, per tutelare il Cuore Verde d’Italia. Vogliamo far diventare il turismo, e soprattutto il turismo sostenibile, la prima industria dell’Umbria: dal Trasimeno alle Marmore, da Perugia a Spoleto, da Città di Castello a Orvieto. Senza tralasciare la ricostruzione post sisma che deve essere sempre al centro.

Possiamo creare una Regione più competitiva in Italia e all’estero che investa nelle imprese, che crei migliaia di posti di lavoro per restituire dignità a tante famiglie, che non faccia fuggire i giovani lontano.

All’Umbria serve un progetto che contenga concretezza e visione e che si ispiri al bello, alla bellezza di cui è piena questa splendida terra.

Ho lanciato un appello chiaro a tutte le forze politiche che hanno a cuore il bene comune: facciamo tutti un passo indietro.
E ne ho lanciato un altro a tutti gli umbri di buona volontà che vogliono mettersi in gioco: fate un passo avanti.

C’è bisogno di voi.

Come un’ordinanza può essere inutile quanto inefficace.

Logo Albisola 800Come l’ex sindaco Orsi ,anche l’attuale Sindaco  Garbarini   ha emanato un’ ordinanza per il traffico pesante  per il 2019, con scadenza oggi venerdi 13 settembre.

Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che questa ordinanza, oltre a non funzionare per mancanza di controlli efficaci, non è a favore dei cittadini Albisolesi.

Vogliamo ricordare che  sono state raccolte dai cittadini albisolesi da parte del Comitato Albisola Vivibile, Albisola-Luceto Sostenibile( 2350 firme) e dal  Meetup delle Albissole (1131 firme ), per un totale di 3481 firme, consegnate  al comune di Albisola Superiore anche con posta Pec .

Quale è stata la risposta alla richiesta di “sicurezza e salute” che queste firme richiedevano?

Una mini Ordinanza di poche ore al venerdi pomeriggio (dalle 15 alle 21 per 6 ore) da metà Luglio a metà settembre( 2 mesi ), che se fosse applicata, con i dovuti controlli, potrebbe al massimo essere utile esclusivamente per i turisti in arrivo .

E per gli albisolesi che vivono e lavorano ad Albisola tutto l’anno che cosa si ha intenzione di fare?

I cittadini Albisolesi continuano ad essere inascoltati, i Tir continuano ad intasare le nostre strade ed i fumi di scarico i nostri polmoni, le persone continuano ad essere investite ed  a volte uccise sulle strisce pedonali e nulla viene fatto per aumentare la sicurezza di Corso Mazzini, Corso Ferrari e via Turati ,magari con infrastrutture atte a ridurre i rischi per pedoni e ciclisti  .

E’ anche  chiaro che il blocco dei mezzi pesanti non potrà mai essere subordinato ad  una  circolazione alternativa, individuata esclusivamente in una   Aurelia bis, che risulta ad oggi ferma ,nè si conosce al momento il termine dei lavori.

E’ altresì un fatto, che i Tir in entrata ed in uscita dal casello ,anche in presenza di una Aurelia bis funzionante ,dovranno sempre e comunque attraversare il centro cittadino di corso Mazzini e via Turati per raggiungere l’ingresso della  futura strada per ”l’interporto di Savona” con ingresso a Grana.

Il M5S Albisola ,nel suo programma ,che si può consultare sul  sito :  www.albisola5stelle.it  aveva espresso chiaramente l’ impegno in tal senso “ Per quanto riguarda l’annoso problema, mai risolto dalle precedenti amministrazioni, sull’uscita e l’ingresso dei mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate dal casello autostradale di Albisola, intendiamo intervenire vietando o limitando l’ingresso di questi mezzi sulle strade cittadine. È indubbio che non si possa attuare una seria modifica della viabilità albisolese pensando di accettare mezzi di questa portata nel ciclo urbano cittadino. La sicurezza e la salute dei cittadini deve essere salvaguardata ad ogni costo e noi ci impegneremo a farlo. “

Noi continueremo ad impegnarci in tal senso e chiediamo alla nuova Amministrazione e al nuovo Sindaco Maurizio Garbarini di dare una efficace e coraggiosa risposta , con una “vera ordinanza” che blocchi i mezzi pesanti in entrata ed in uscita dal casello, ad esclusione di quelli che operano nelle Albisole , effettuando controlli seri e continui che scoraggino i conducenti dei Tir, sempre in contatto radio fra di loro, ad uscire al casello di Albisola .

Le continue richieste di “salute e sicurezza” da parte dei cittadini meritano una concreta risposta, attraverso una vera volontà politica di risolvere l’annoso problema del traffico pesante nel nostro centro cittadino.

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L’epoca dei descamisados è finita

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(Roberta Labonia) – Il tempo dei “descamisados” sta per finire. Mi riferisco ai vari “Di Battista”, ragazzi splendidi peraltro, che hanno contribuito con la loro passione, con il loro coraggio e una buona dose di incoscienza, a portare il messaggio rivoluzionario di giustizia sociale e lotta ai privilegi della casta tra la gente e l’hanno conquistata, tanto che questi ragazzi (anche i più agèe di loro lo sono, dentro), sono arrivati al Governo del Paese dopo neanche 10 anni dalla loro nascita politica.

Tutto ha preso forma dall’idea di due “vecchi” visionari, quel Gianroberto Casaleggio, un precursore dei tempi che li ha lasciati prematuramente, ed un’altro uomo, al secolo Giuseppe Piero Grillo, meglio conosciuto come Beppe, che se andate a guardare su Wikipedia viene ancora oggi derubricato alla prima riga come “comico”, ma che in realtà è persona serissima ed è ancora oggi, nonostante lui si sia voluto retrocedere al più defilato ruolo di “garante”, il vero asse portante del Movimento. A proposito, apro parentesi: chi in queste ore sta speculando contro di lui per la vicenda che vede uno dei suoi figli indagato per un presunto stupro di gruppo, mi fa un po’ schifo, uno fra tutti Matteo Salvini.

Ma dicevamo, il primo obiettivo i ragazzi a 5 Stelle, sposando l’idea di questi 2 uomini, l’hanno centrato: hanno aperto le aule parlamentari “come una scatoletta di tonno” (checché ne dica la Meloncina della Garbatella), obbligando i vecchi parrucconi (anche i più giovani di loro lo sono, dentro), a ripensare il modo di fare politica e a ripensarsi. Ognuno di loro oggi, scimmiottando pateticamente i pentastellati, vanno dicendo per ora solo a parole, di voler rimettere al centro l’interesse dei cittadini, come non avessero già avuto 25 anni per farlo, tanto è durata la tristemente nota seconda Repubblica.

Ma ogni rivoluzione ha i suoi percorsi ed è un bene che sia così, guai fermarsi alla protesta, prima o poi occorre passare ai fatti, togliere la camicia sbottonata ed assumersi la responsabilità di governare il Paese. Le prove generali, nonostante un compagno di viaggio inaffidabile, anche lui descamisado ma di un brutto colore verde marcio, hanno consentito al Movimento di portare a casa tante cose buone (fra tutte la legge Spazzacorrotti e il Reddito di Cittadinanza), sia pure inframmezzate da qualche sconfitta (una, la più bruciante, il via al TAV).

Oggi, con la fiducia che fra meno di un’ora Giuseppe Conte chiederà all’aula della Camera, partirà un nuovo Esecutivo. I nuovi compagni di viaggio, i già enne volte essecrati uomini del Partito Democratico, ma ineludibili per la formazione di un nuovo Governo in base alle regole che governano la nostra democrazia parlamentare, mi limito ad osservare che, solo dopo poche ore dall’aver prestato giuramento, si sono lasciati andare a delle incontinenze verbali di cui gli spaesati elettori avrebbero volentieri fatto a meno.

Credo di non sbagliarmi se preconizzo che fra pochi minuti le parole di Giuseppe Conte, oggi Presidente del Consiglio a tutti gli effetti, li richiamerà perentoriamente all’ordine.

L’epoca dei “descamisados” è finita. Oggi il volto del Movimento 2.0 è il suo, quello che l’onnipotente quanto sgrammaticato Trump ha ribattezzato “Giuseppi”, e il messaggio che manderà sarà chiaro: zitti e lavorare. Ma nell’esclusivo interesse del Paese Italia.

La genesi di Italia 5 Stelle: Circo Massimo 2014

 

Anche quest’anno si avvicina il nostro appuntamento per eccellenza: Italia 5 Stelle.

Un momento fondamentale perché eletti, non eletti, attivisti, ma anche semplici curiosi si incontrano.  Ci siamo incontrati in tante parti d’Italia e quest’anno ci vedremo a Napoli.  

Oggi però vi vorrei parlare del primo Italia 5 Stelle che, da romana, porto nel cuore. Era il 2014 e ci riunimmo tutti al Circo Massimo.

Fu un momento bellissimo perché era tutto appena iniziato. C’era un calore particolare tra le persone, una forte voglia di confrontarsi, di mettersi in discussione, di programmare, di progettare e di dare, uno all’altro, la forza di dire: “Andiamo avanti, andiamo avanti! Questa è la volta giusta!”.

Abbiamo fatto un percorso immenso e oggi siamo al governo del Paese. 

E oggi, più di allora, c’è bisogno di un momento importante di confronto e Italia 5 Stelle, a Napoli, spero sia proprio questo: un momento dove tutti, eletti, non eletti, attivisti, semplici simpatizzanti e – perché no? – anche qualcuno che ci contesta qualcosa, abbiano voglia di venire e di chiedere: “E adesso cosa facciamo? Come andiamo avanti?”.  Perché c’è gran voglia di andare avanti, ma sono sempre stata dell’idea che si inizia, si va avanti e si finisce tutti quanti insieme.

Ed è con questo spirito che vi aspetto, in tanti, numerosi, con la voglia che vi ho trasmesso in questo momento di incontrarci e di dirci: “Andiamo avanti!”.

Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola

Postato il 27 agosto 2019, 22:40 Luigi Di Maio( Capo Politico del MoVimento 5 Stelle )MoVimento 5 Stelle

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella domani completerà il secondo giro delle consultazioni e ascolterà le valutazioni dei gruppi parlamentari delle varie forze politiche.

Il MoVimento 5 Stelle ha messo sul piatto dieci punti per l’Italia come base per qualsiasi discussione.

Il confronto tra le forze politiche su questa base sarà portato avanti dal presidente del Consiglio che eventualmente domani potrebbe essere incaricato dal Presidente Mattarella.

Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di governo che sarà stata condivisa tra le forze politiche che intendono entrare in maggioranza.

Prima che venga sottoposta al Presidente della Repubblica, questa proposta sarà votata online su Rousseaudagli iscritti del MoVimento 5 Stelle.

Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.

Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola.

Ecco come la pensa il MoVimento 5 Stelle

Oggi il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha incontrato Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e i capigruppo M5S di Camera e Senato Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

Durante l’incontro, servito a fare il punto sull’attuale situazione politica, tutti i presenti si sono ritrovati compatti nel definire il segretario della Lega, Matteo Salvini, un interlocutore non più credibile.

Prima la sua mossa di staccare la spina al Governo del cambiamento l’8 agosto tra un mojito e un tuffo, poi questa vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilità, fanno di lui un interlocutore inaffidabile. È chiaro che dispiaccia per il gruppo parlamentare della Lega con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi.

È evidente, ormai, che Salvini sia disperato. Dopo aver aperto una crisi di governo in pieno agosto, portando il Paese sul baratro, ha anche il coraggio di parlare e arrivare pure ad inventarsi la fake news su Renzi, perché non sa più dove sbattere la testa.

Anche in casa Lega dovrebbero prendere atto che l’unico responsabile di questa assurda situazione sia quell’irresponsabile di Salvini. E adesso che ha fatto la frittata, tradendo gli italiani, non venga a piangere da noi.

A questa punto una cosa è certa: il MoVimento 5 Stelle il 20 Agosto sarà in Aula al Senato al fianco di Giuseppe Conte.

Salvini sceglie Silvio, ma anche lui lo snobba

Vorremmo mettere una cosa in chiaro, visto che ancora non lo è per tutti. Salvini e la Lega non solo hanno fatto cadere il governo a Ferragosto, portando il Paese sull’orlo del precipizio per rincorrere i sondaggi e il loro interesse personale.

Salvini e la Lega hanno anche fatto una scelta politica, una chiara scelta politica. Perché 24 ore dopo aver aperto la crisi (nemmeno 24 ore dopo, pensate!) hanno chiamato Berlusconi e sono andati ad Arcore.

E questo mica ce lo stiamo inventando noi, al contrario. È una notizia di pubblico dominio. C’e’ anche un’intervista di Salvini rilasciata 5 giorni fa al Giornale, guarda caso proprio il quotidiano della famiglia Berlusconi, in cui pubblicamente dice di voler fare “un governo del si’” insieme al Cavaliere.
E sapete qual è il paradosso di tutto questo? Che ora pare sia lo stesso Berlusconi a snobbarli. Gli ha dato picche!

È incredibile, nemmeno lui si fida di loro, ma è costretto a starci insieme per farsi garantire le tv. È il solito giochino di sempre, sono 30 anni che è così. Io ti do, tu mi dai. Ma a noi queste logiche non interessano. Il MoVimento 5 Stelle è un’altra cosa.

Chissà cosa penseranno adesso coloro che negli ultimi mesi si erano avvicinati per la prima volta alla Lega. Salvini ha preferito Arcore a voi.

È vero, ha provato a fregarci tutti, ma alla fine si è fregato lui.

Ora tirate le somme!

E anche oggi i ministri della Lega si dimettono domani

Ma come, non dovevano mollare tutti la poltrona? Hanno aperto una crisi di governo in pieno agosto annunciando di essere pronti a dimettersi in blocco e invece ancora sono lì, incollati alla poltrona. Senza pudore!

Si tratta di una crisi surreale aperta dalla Lega solo per tutelare gli interessi di partito, per portare a casa nuove poltrone. Storia da Prima Repubblica, logiche di palazzo, intrighi politici, solo per conquistare nuovo potere. E in tutto questo i cittadini italiani rischiano di subire le conseguenze di questa irresponsabile azione della Lega.
Di cosa parliamo?
Intanto dell’aumento dell’IVA, che tradotto significa: + 1200 euro di spese per le famiglie ogni anno. E poi potremmo fare un elenco infinito di riforme che salteranno: salario minimo (stupendi più alti per i lavoratori), acqua pubblica (meno costi in bolletta), riforma della giustizia (processi più veloci), riforma della sanità (meno raccomandati) ecc ecc.
Hanno dimostrato di ignorare i problemi dei cittadini, badando solo a capitalizzare. Hanno tradito gli italiani solo per gonfiare la propria pancia elettorale.
Questo non è cambiamento, sembra di rivedere gli anni più bui della politica italiana.

Siamo rimasti gli unici a garantire gli italiani e non molleremo di un solo centimetro. Adesso avanti con il taglio di 345 poltrone che produrrà un risparmio di 500milioni a legislatura.

Intervista a Sergio Costa – Plastica in mare emergenza planetaria #IoSonoPlasticFree

Sergio Costa non è soltanto il Ministro dell’Ambiente del Governo del Cambiamento ma è soprattutto una persona determinata con obiettivi ben precisi. A poco più di un anno dal suo insediamento, abbiamo fatto una breve chiacchierata sui risultati della campagna ministeriale plastic free ma soprattutto abbiamo parlato del disegno di legge #Salvamare.

Dal suo arrivo al Ministero l’Ambiente questo Paese ha cambiato le sue priorità. Una di queste è sicuramente diventata la lotta alla plastica. Una battaglia che giorno dopo giorno si sta estendendo a macchia d’olio, dal pubblico al privato.

Ministro Costa, qual è stato il lavoro che ha portato a questi risultati?

Sin dai primi giorni del mio insediamento al Ministero dell’Ambiente ho ritenuto che la lotta all’utilizzo smodato della plastica fosse una delle priorità imprescindibili se vogliamo lasciare ai nostri figli un ambiente più pulito. Ho quindi dichiarato immediatamente, nel primo incontro pubblico tenuto con i giornalisti ambientali, che avrei fatto di tutto per rendere il Ministero dell’Ambiente plastic free già dal mese di ottobre del 2018. Ho scelto la data del 4 ottobre non a caso: è San Francesco, patrono d’Italia e il santo protettore del creato… ed è anche il giorno del compleanno del Movimento 5 Stelle. Ho ritenuto fosse importante partire proprio dal mio dicastero, dando per primi l’esempio della necessità di un cambio di rotta e dimostrando che vivere usando meno plastica si può.

Abbiamo poi, nel corso dei mesi, lavorato per estendere questa sensibilità ai luoghi di lavoro, alla vita quotidiana delle famiglie, invitando a fare a meno della plastica monouso e, in generale, ad adottare nel vivere quotidiano comportamenti ambientalmente più sostenibili. Lo abbiamo fatto con campagne mirate sulle spiagge, con il supporto della Guardia costiera e dei Carabinieri del Cufa, ma anche promuovendo l’educazione ambientale nelle scuole, consapevoli della necessità e dell’urgenza di investire sulle nuove generazioni.

Un anno di campagna plastic free: un bilancio?

Oggi possiamo ritenerci ampiamente soddisfatti del lavoro avviato. Sono infatti più di duecento, tra istituzioni nazionali e locali, scuole, università, piccole e grandi realtà imprenditoriali, le adesioni che abbiamo registrato dall’inizio di questo lavoro. Un numero che si va ad ampliare di giorno in giorno. Ma soprattutto sono centinaia le famiglie che mi scrivono dicendo di aver adottato una policy plastic free e con meno imballaggi nella vita di tutti i giorni. Puntiamo al cambio di paradigma ambientale ed economico e solo penetrando nel quotidiano di ciascuno di noi possiamo riuscirci.

Il 95% dei rifiuti in mare è plastica, parliamo di 150 milioni di tonnellate di rifiuti. Un’emergenza mondiale che non possiamo più rinviare. Quali saranno a riguardo gli effetti della legge #Salvamare?

Quella della plastica in mare è un’emergenza planetaria e il nostro Paese, che è bagnato per due terzi dal mare, vuole essere leader nella soluzione. Quindi, da un lato agiamo con le campagne contro l’utilizzo della plastica monouso, per limitare la quantità di rifiuti che giornalmente va a inquinare i nostri mari rendendo anche sempre più precaria la sopravvivenza degli animali che li abitano, dall’altro, con la legge Salvamare diamo ai pescatori la possibilità di portare i rifiuti nei porti, dove saranno allestiti specifici punti di raccolta, e di ottenere grazie a questo supporto anche un certificato ambientale che renderà adeguato riconoscimento alla loro filiera di pescato. Ci saranno delle campagne dedicate al recupero delle reti abbandonate a mare e tra queste la campagna del MoVimento 5 Stelle che saluto con grande soddisfazione e per la quale vi faccio i miei complimenti.

Ci lasci con una speranza: è realmente possibile un pianeta senza plastica?

L’impossibilità è la scusa dei vigliacchi, e noi dobbiamo avere il coraggio di ambire a quei traguardi che oggi ci sembrano irraggiungibili. Dobbiamo cominciare ‘con il fare ciò che è necessario’, per citare San Francesco, ‘poi ciò che è possibile, per sorprenderci infine a fare l’impossibile’.


AD AGOSTO PARTE #IoSonoPlasticFree, IL TOUR DEL MOVIMENTO 5 STELLE PER RIPULIRE MARI E FIUMI, INCONTRARE I CITTADINI E PARLARE DELLA NOSTRA LEGGE #SALVAMARE, PER UN FUTURO SOSTENIBILE E SENZA PLASTICA

Si parte venerdì 2 agosto da CROTONE! L’appuntamento è sul Lungomare Cristoforo Colombo, 99 alle ore 19 per un aperitivo #plasticfree.

Saranno presenti i portavoce al Senato Agostino Santillo, Margherita Corrado, Gabriella Di Girolamo e Gelsomina Vono, e i portavoce alla Camera Carmela Grippa, Angela Raffa ed Elisabetta Barbuto.

Gli altri appuntamenti targati #IoSonoPlasticFree di agosto saranno:

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CONDIVIDI la tua estate plastic free! Attraverso i social posta le foto e i video dell’attività di raccolta di plastica ed altri rifiuti sulla tua spiaggia del cuore o lungo un fiume, utilizzando gli hashtag#IoSonoPlasticFree e #SalvaMare taggando MoVimento 5 Stelle. Le più significative verranno condivise sui canali social del MoVimento!

PARTECIPA! Vuoi organizzare una giornata di pulizia di una spiaggia o di un fiume? Accedi a Rousseau, entra nella funzione CALL TO ACTION, clicca su CREA INIZIATIVA e definisci luogo, ora e data della chiamata all’azione.

ATTIVATI! Per conoscere i dettagli dei tanti eventi #PlasticFree organizzati dal Movimento 5 Stelle nei mesi di agosto e di settembre, basta andare su Rousseau ed entrare nella funzione Activism. Dopo aver scelto l’etichetta “iniziative correnti e future”, è sufficiente selezionare l’evento a cui si è interessati. In questo modo sarà possibile visualizzare una mappa costantemente aggiornata in tempo reale attraverso la quale poter scoprire con facilità le iniziative previste nel proprio Comune o nella propria Regione.

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