“Il contratto è marginale, tutelo i soldi degli iscritti”
Luca de carolis
L’avvocato si sente già oltre. Considera il garante già irrilevante, il passato che scalcia. “Non si è mai visto un parricidio con la risoluzione di un contratto, questa vicenda è assolutamente marginale rispetto all’assemblea costituente”, giura Giuseppe Conte al Corriere.it a proposito del contratto di 300 mila euro di Beppe Grillo, quello che a scadenza (l’estate prossima, a spanne) lui non rinnoverà. Ufficialmente, “perché Grillo riceve una remunerazione per una funzione comunicativa che ora non c’è e che quindi fa venir meno le ragioni di questi esborsi, soldi degli iscritti che devo amministrare con la massima cura”. Sillabe come indizio della fase nuova che Conte immagina per il Movimento, in cui ci sarà solo lui, lassù. “Uno dopo l’altro sta facendo fuori tutti i leader passati” sussurra un contiano.
E l’elenco inizia con Luigi Di Maio, auto-esclusosi con la scissione che fu, e continua con Davide Casaleggio, che ieri Conte ha liquidato con sillabe feroci: “Mi è stato chiesto a gran voce di interrompere il rapporto con lui perché non era trasparente, era una follia che il leader di turno non avesse l’archivio degli iscritti: ce l’aveva Casaleggio e non voleva consegnarlo. Ma di lui non parlo più”. Presto l’ex premier non vorrà parlare più neppure di Grillo. Punta a un M5S totalmente de-grillizzato: a dire dei suoi, condizione per attrarre professionisti e intellettuali, a cui Conte vuole sempre più aprire le liste del M5S. Passando per la cancellazione o la riduzione ai minimi termini delle parlamentarie, le selezioni web . L’avvocato è convinto che ci siano ampi settori della società civile da dove sottrarre candidati e competenze ai partiti di centro ma anche al Pd, di cui l’ex premier vuole essere un alleato, ma di cui rifugge la tendenza all’annessione. “Non saremo mai un arbusto dei dem”, ripete spesso. Però la collocazione è nel campo progressista, è questa la vera partita su cui si gioca la Costituente. Non a caso, come raccontava giorni fa l’Agi, Conte ha preso a parlare con frequenza con Carlo Calenda, su cui ha ormai rimosso il veto. Mentre il no a Matteo Renzi resta un dogma. Per questo il risultato in Liguria non fa dormire i contiani. “Se il centrosinistra perdesse di poco, Renzi rialzerebbe la voce, visto che siamo noi ad averlo escluso dalla coalizione” temono. Ma il nodo di fondo resta la Costituente. Conte spera – e i segnali dal confronto interno vanno in quella direzione – che la carica del garante , cioè di Grillo, venga depotenziata. Quindi che le venga data una scadenza e che perda poteri, tra cui quello di proporre i nomi per il comitato di garanzia. Da lì, ossia da Virginia Raggi, Roberto Fico e l’ex senatrice Laura Bottici, passerà il via libera alla probabilissima modifica della regola dei due mandati. Nella testa dell’ex premier, per i parlamentari il vincolo dovrebbe restare. Con la libertà però di candidarsi per un terzo mandato nelle Regioni o come sindaci. Magari anche per il Parlamento europeo. “Deciderà la base” è il mantra M5S. Invece Grillo aspetta l’assemblea di Roma del 23 e del 24 novembre, per cercare di guastare la festa al carnefice. Sulla causa legale invece è fermo. “È spaventato dalle conseguenze economiche di un’eventuale sconfitta”, racconta una fonte. Neutrale, nella guerra che non prevede clemenza per chi la perderà
Che i mezzi pesanti in Corso Mazzini ad Albisola Superiore siano un problema di sicurezza, di inquinamento ambientale per i cittadini Albisolesi è un fatto risaputo e contestualizzato ripetutamente dalla Capogruppo M5S in Consiglio Comunale Stefania Scarone.
In questi 4 anni di Amministrazione Garbarini ed in quella precedente Orsi, in cui lo stesso Garbarini ha partecipato come vicesindaco e Assessore, quello dei Tir in corso Mazzini, con morti e feriti per incidenti, è sempre stato un problema a loro dire irrisolvibile.
Nel programma presentato alle elezioni del 26 maggio 2019 dalla lista Garbarini, il problema del traffico pesante veniva presentato come un impegno ad un continuo dialogo con i Comuni vicini e le autorità competenti. Ebbene questo dialogo è continuato per ben 4 anni, ma i Tir, dopo 4 anni, sono ancora nella via principale nel centro di Albisola Superiore.
Il Programma presentato alle scorse elezioni comunali, dal Candidato sindaco Scarone, per quanto riguarda la revisione della viabilità urbana recitava così:
” Per quanto riguarda l’annoso problema, mai risolto dalle precedenti amministrazioni, sull’uscita e l’ingresso dei mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate dal casello autostradale di Albisola, intendiamo intervenire vietando o limitando l’ingresso di questi mezzi sulle strade cittadine.
È indubbio che non si possa attuare una seria modifica della viabilità albisolese pensando di accettare mezzi di questa portata nel ciclo urbano cittadino.
La sicurezza e la salute dei cittadini deve essere salvaguardata ad ogni costo e noi ci impegneremo a farlo. “
Leggendo le dichiarazioni del Sindaco Garbarini sulla Stampa di Domenica 4 Giugno all’articolo “Troppi camion nel centro di Albisola Il Comune vuole chiudere corso Mazzini”, colpisce e sconcerta che solo ora questa Amministrazione si accorga che i Tir siano un problema perché ammalorano l’asfalto della strada principale di Albisola e non che siano fonte di pericolo e possano provocare incidenti con morti o feriti.
Sconcerta quindi che la maggiore preoccupazione di questa Amministrazione, non sia la salute e la sicurezza dei cittadini Albisolesi, dovuta al passaggio dei mezzi pesanti verso il porto di Savona, ma il fatto che il costo del rifacimento dell’asfalto sia di oltre un milione di euro.
Comprendiamo l’allarmismo del Sindaco, perché conosciamo purtroppo la situazione in cui versa il Comune con un Piano di riequilibrio finanziario, approvato dall’Amministrazione nell’ottobre del 2021, per evitare il dissesto e che, dopo la “svendita “dell’area di San Pietro, prevede durante quest’anno e nei prossimi, altre vendite di proprietà comunali.
Le varie associazioni albisolesi in questi anni come negli anni precedenti hanno sempre portato all’attenzione delle amministrazioni comunali, anche con raccolte firme, che i Tir in uscita ed in entrata al casello di Albisola diretti al porto di Savona dovrebbero essere bloccati e dirottati all’uscita di Savona, ma queste richieste sono sempre rimaste disattese.
Il Sindaco è il principale responsabile della salute e della sicurezza pubblica del suo territorio; dobbiamo purtroppo constatare che in questi 4 anni questo non è avvenuto, mentre ora, ci si preoccupa di battere cassa per chiedere i finanziamenti per rifare una strada cittadina usata principalmente dai mezzi che transitano verso il porto di Savona.
L’uscita Autostradale di Albisola e Corso Mazzini non è l’unica possibilità per raggiungere il porto di Savona, ma esiste l’uscita autostradale di Savona.
Come più volte richiesto, l’uscita dei Tir al casello di Albisola deve essere vietata, la nostra via centrale cittadina deve tornare tale, per permettere che Albisola Superiore sia sicura e vivibile.
Stefania Scarone
Capogruppo M5S
Ormai da due anni il Movimento 5 stelle si adopera affinché sia nelle regioni che nei comuni vengano depositati atti normativi che sostengano la nascita delle comunità energetiche.
In molte regioni, infatti, leggi sulla creazione delle CER e dei Gruppi di autoconsumo sono state approvate e finanziate. In altre sono ancora ostacolate da presidenti di regione e giunte miopi che non ne capiscono l’importanza o che, per il puro tornaconto politico di non dare risalto ad una misura del Movimento 5 stelle, le bloccano. Pensiamo ad esempio al Piemonte guidato dal forzista Cirio, dove il nostro consigliere regionale Sean Sacco ha depositato una pdl per finanziare gli studi di fattibilità e le progettazioni delle CER e dei GAC e sta lottando per farla approvare, o al Friuli Venezia Giulia presieduto dal leghista Fredriga in cui la proposta di legge M5S, a prima firma del nostro consigliere Cristian Sergo, depositata a marzo 2022 e illustrata in Commissione a novembre 2022, giace bloccata. Ancora alla regione Molise a guida Toma (Forza Italia), in cui la pdl a prima firma del nostro Andrea Greco su le Comunità energetiche e rinnovabili è incagliata in commissione dal novembre 2021.
Da circa due anni il Movimento 5 stelle si batte in tutte le sedi per velocizzare e semplificare la nascita delle Comunità energetiche e dei Gruppi di autoconsumo, perché solo grazie a misure come queste o il superbonus, che rendono più efficienti le nostre case e il nostri immobili, possiamo risparmiare in bolletta e salvare il pianeta.
Anche il M5S Albisola ha presentato per il Prossimo Consiglio Comunale Una Mozione per impegnare il Sindaco e la giunta ad attivarsi nei riguardi del Ministro del MASE Pichetto Fratin per la pubblicazione urgente del decreto ministeriale, c.d. DM energia condivisa, che preveda fra l’altro la possibilità di cumulare la detrazione fiscale e la tariffa incentivante, e per l’attuazione da parte di ARERA delle modalità per lo scorporo dell’energia condivisa in bolletta.
individuare risorse opportune e promuovere nel territorio comunale di competenza la creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale, in particolare sostenendo prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica;
assicurare anche attraverso la creazione di apposito sportello o centro informazioni la messa a disposizione dei cittadini delle informazioni necessarie a promuovere la creazione di comunità energetiche e sistemi di autoconsumo collettivo e alla realizzazione di interventi per il risparmio energetico.
Stefania Scarone Capogruppo M5S Albisola
Le strade di Albisola Superiore sono sempre di più rischiose, in particolare per i pedoni i quali, quando si accingono ad attraversare le strisce pedonali , è come se scommettessero sulla loro vita .
Bisogna finalmente rendersi conto che l’autista di un Tir, fermo a pochi centimetri dalle strisce, spesso poco evidenti o scarsamente segnalate, tecnicamente non ha una visuale del pedone che si accinge ad attraversarle.
Fino a quando questa amministrazione continuerà a colpevolizzare i cittadini considerandoli poco attenti e indisciplinati ?
Non vorremmo che questo atteggiamento diventasse una scusante per non prendere i provvedimenti necessari per risolvere questo annoso problema.
Quanti morti e feriti ci dobbiamo ancora aspettare sulle nostre strade cittadine, prima che ci sia un minimo di responsabilità da parte dell’ amministrazione Garbarini, cercando almeno soluzioni che possano risolvere il rischio contingente di chi attraversa corso Mazzini ?
Le soluzioni per mettere in sicurezza il centro cittadino di Albisola esistono , ma serve la volontà per realizzarle.
Il completamento dell’ Aurelia Bis ,il casello autostradale ribaltato per convogliare il traffico direttamente verso il ponte Pertini sono soluzioni che, volendo essere positivi, sono a lunga scadenza.
E’ necessario quindi intervenire subito sulla regolamentazione della viabilità, in primo luogo riducendo drasticamente l’uscita dei Tir dal casello autostradale e conseguentemente imporre il limite dei 30 all’ora per corso Mazzini come strada urbana.
I passaggi pedonali potranno così essere rialzati o con segnalazioni luminose, dando più sicurezza al cittadino che attraversa la strada.
Non vorremmo continuare a piangere altri morti e feriti a causa del traffico pesante sul nostro centro cittadino e che questa responsabilità gravasse totalmente sulle coscienze di chi si ostina a non prendere provvedimenti.
Stefania Scarone Capogruppo M5S Albisola
Queste sono solo alcuni degli incidenti avvenuti nelle strade Albisolesi negli ultimi anni.
Albisola, grave incidente al figlio del sindaco Orsi 26 Maggio 2014
Albisola, giovane in scooter morto dopo un grave incidente stradale 9 Luglio 2016
Albisola S., morta donna investita da un camion in corso Mazzini 16 Aprile 2018
Albisola, donna investita da un camion mentre attraversa la strada: è grave 11Gennaio 2023
Un’altra voce che si differenzia da quella del savonese Meles: “Canepa non rappresenta in alcun modo un profilo politico sostenibile da parte del M5S”
Propenderà per l’astensione la consigliera albisolese del Movimento 5 Stelle Stefania Scarone, chiamata nella giornata di domani (9 gennaio, ndr) alle urne per l’elezione del presidente della Provincia che contrapporrà l’uscente Pierangelo Olivieri e il sindaco di Borghetto Santo Spirito Giancarlo Canepa.
“Due figure appartenenti entrambi al centrodestra: due facce della stessa medaglia” le definisce la consigliera grillina, la cui annunciata posizione sarà “inequivocabilmente in linea con i principi della forza politica alla quale appartengo e di cui porto avanti i temi in consiglio comunale“.
“Vista la diversa decisione presa da uno dei due consiglieri M5S del Comune di Savona, ci tengo a sottolineare che personalmente mi asterrò, poiché ritengo che la candidatura del sindaco leghista di Borghetto Giancarlo Canepa non rappresenti in alcun modo un profilo politico sostenibile da parte del M5S di cui sono portavoce” chiosa la consigliere comunale di Albisola Superiore, nello stesso solco tracciato dal responsabile regionale del partito, il deputato Roberto Traversi, e dal collega Savonese Federico Mij.
Il Movimento Cinque Stelle Albisola non ha bisogno di ribadire l’adesione ai motivi fondanti originari e storici iniziati con il Meetup delle Albissole fondato nel 2014.
Rimaniamo convintamente nei valori fondanti del M5s guidato dal presidente Conte.
Una bellissima e storica porzione della nostra città se ne va svenduta.
Il complesso di San Pietro , dove molti Albisolesi hanno frequentato le scuole elementari e i più anziani il bocciodromo ,
dopo molte aste al ribasso ed altre andate deserte ,finalmente ha trovato un compratore.
Ma perché questa parte di Albisola doveva essere svenduta?
Perché è assolutamente necessaria una riqualificazione della zona o perché è necessario coprire in parte il grande buco di bilancio del comune?
L’ attuale operazione San Pietro ,iniziata con il versamento di un acconto da parte della società acquirente Levy srl di Carcare lo scorso anno,
è stata inserita nel piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato dall’Amministrazione il 19 ottobre scorso , per coprire , almeno in parte , il disastroso buco di bilancio di 4.600.000 EURO .
Ricordiamo che nel 2014 ,sotto l’amministrazione Orsi ,il progetto che si aggiudicò la Eco Costruzioni di Lodi ,prevedeva oltre la realizzazione di un complesso abitativo ,la costruzione di un nuovo edificio comunale con un pagamento di 5.660.000 euro .
Oggi rileviamo che verrà realizzato un progetto esclusivamente abitativo con la possibilità di un ennesimo supermercato di media dimensione ,sicuramente non necessario ,viste già le tante strutture commerciali presenti sul territorio .
L’amministrazione Garbarini, si prepara ad incassare 2.860.000 euro che non potranno essere in alcun modo usati per effettuare investimenti utili per la comunità!
L’area di SanPietro verrà riqualificata , ma a quale prezzo ?
Stefania Scarone capogruppo M5S Albisola
Martedì 19 ottobre , l’Amministrazione Comunale di Albisola Superiore ha approvato il Piano di riequilibrio finanziario, previsto dall’art. 243bis del TUEL per i Comuni la cui grave situazione finanziaria è atta a provocarne il dissesto, per ripianare in 10 anni una massa passiva di ben 4.600.000 Euro. Una situazione anche peggiore rispetto a quella presentata dalla stessa Amministrazione lo scorso 29 giugno , nel corso dell’approvazione del Rendiconto 2020, in cui risultava un disavanzo di amministrazione di 2.367.000 Euro.
Quando si arriva ad accedere a questa forma di “salvagente” è necessario chiedersi quali siano state le cause che hanno portato l’Ente in questa gravissima situazione che si configura come pre-dissesto e quali saranno le conseguenze sui cittadini e non costituisce sicuramente un’attenuante il fatto che sia accaduto anche in altri Comuni; quando si tratta di conti, la teoria del “mal comune, mezzo gaudio” non riduce le responsabilità dell’Amministrazione.
La situazione negativa sussisteva da anni , ma il Bilancio risultava artificiosamente migliore poiché non venivano eliminati crediti di ammontare elevato ( Residui attivi per milioni di Euro) , i quali ormai avevano ben poca ragione di essere riscossi e celavano la “ voragine” che si è aperta con il loro stralcio , avvenuto in questi ultimi mesi.
Quello che indubbiamente colpisce è la minimizzazione della situazione da parte dell’Amministrazione Garbarini, la quale, nei primi due anni , ha sempre negato l’esistenza di problemi di Bilancio, nonostante i rilievi puntualmente sottolineati dalla sottoscritta in diverse occasioni; problemi che sussistevano già dal 2015 , con l’Amministrazione Orsi, di cui l’attuale Amministrazione costituisce la “continuità”.
Tutto ciò quindi è frutto di una cattiva Amministrazione passata e presente , che non ha il coraggio di “ guardare lontano” e programmare una propria “visione” di città.
Come cittadini albisoIesi ,cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi anni?
I servizi essenziali ( scuolabus, refezione scolastica, servizi cimiteriali, gestione e manutenzione del patrimonio comunale, illuminazione pubblica, sicurezza nella circolazione veicolare e pedonale ) , che già oggi vengono coperti “a malapena” dal Comune, si può solo sperare che non vengano ridotti, ma non si potrà aspirare ad un loro miglioramento, se non con Fondi provenienti da Enti esterni.
Gli Investimenti , l’ossatura di una “sana” Amministrazione, saranno ridotti al lumicino, se non un miraggio.
Per salvare il salvabile, il Comune sarà costretto, come prevede il Piano di riequilibrio finanziario, all’alienazione del proprio patrimonio immobiliare, a valori lontani dal prezzo di mercato ( come dimostra già l’operazione del complesso di San Pietro), al fine di realizzare le somme necessarie , alle varie scadenze previste dal Piano stesso.
Grosse nubi si addensano sul futuro a medio/ lungo termine del nostro Comune , che imporrebbero una maggiore consapevolezza della situazione ed una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini albisolesi, i quali , compresa la sottoscritta, tifano comunque per una soluzione positiva della grave situazione finanziaria attuale.
Stefania Scarone
Capogruppo M5S Albisola
La grave situazione in cui versano le finanze del Comune di Albisola Superiore si è alla fine palesata, in tutti i suoi precisi contorni, ieri nel corso del Consiglio comunale, nonostante il gruppo di minoranza M5S, con la capogruppo Stefania Scarone, ne avesse denunciato più volte in questi due anni l’esistenza.
Quello che più stupisce è l’atteggiamento dell’Amministrazione Garbarini che, nonostante la presenza nel rendiconto 2020 di un disavanzo di 2337000 Euro , consideri la situazione sotto controllo e facilmente superabile.
In questi ultimi anni, nonostante i rilievi fatti più volte dalla Corte dei Conti, l’Amministrazione ha insistito ad imputare in Bilancio crediti (residui attivi) di centinaia di migliaia di Euro che pensava di poter riscuotere ancora a distanza di parecchi anni, con un comportamento contrario a quello che si dovrebbe avere per il rispetto dei principi di redazione del Bilancio stesso che impongono veridicità, correttezza e prudenza. Ora nel momento in cui è avvenuto lo stralcio di gran parte di essi si è evidenziata questa grave situazione.
Non è stata in questi anni garantita in alcun modo la “trasparenza “ nei confronti dei cittadini che , dall’Amministrazione Garbarini, sono stati sempre rassicurati sul buon andamento dell’Ente.
Ora che si è arrivati ad un passo dal baratro , l’unico modo per l’Amministrazione di poter cercare di risanare questa situazione , che evidenzia uno squilibrio ormai strutturale , il quale può essere in grado di provocare il dissesto finanziario , è l’adesione a quanto previsto dall’art. 243 bis del TUEL che prevede la possibilità di un piano di riequilibrio finanziario pluriennale ( una decina di anni).
A questo punto ci chiediamo: tutto ciò che cosa potrà comportare per i cittadini? Aumenti di imposte e tasse? Diminuzione nell’erogazione dei servizi?
Ed anche l’entrata straordinaria derivante dalla vendita della zona di San Pietro darebbe solo una boccata di ossigeno, privando i cittadini della possibilità di Investimenti sul territorio , che un Comune “sano” potrebbe effettuare con quella cifra .
Insomma da qualunque punto si guardi la questione , non si può pensare altro che ad un futuro buio.
Un altro supermercato aprirà a breve ad Albisola Superiore, nell’area deIl’ex distributore di benzina di Corso Ferrari . Il Gruppo Consiliare di opposizione M5 stelle Albisola ha ripetutamente votato contro, in Consiglio comunale, all’insediamento di altre strutture commerciali di media/grande dimensione
Che Albisola vogliamo?
Quella dettata dal commercio incontrollato ,che oggi apre un supermercato che fa chiudere decine di negozi di prossimità, con conseguente degrado e abbandono dei centri storici e magari dopo qualche anno chiuderà, lasciando sì un immobile restaurato, ma anche problemi mai risolti?
Certamente non siamo contro questo tipo di strutture di vendita, le quali possono svolgere un compito importante anche nella nostra città, ma programmare significa dare dei limiti a insediamenti che sicuramente porteranno più problemi che vantaggi.
Per la Giunta Garbarini la programmazione è un mito che non si può permettere, semplicemente perché non ci sono fondi per programmare alcunchè .
E’ nota da tempo la compromessa condizione finanziaria di questo Comune, quindi non resta che subire quello che propongono i portatori di interessi, pur di realizzare qualcosa di nuovo, pur di rifare qualche marciapiede o asfaltare qualche strada.
Questo è in sintesi il ragionamento non espletato di chi oggi amministra Albisola.
E’ vero, quando non ci sono risorse finanziare difficilmente si può programmare, ma è altrettanto vero però che un’ Amministrazione capace si può attivare a cercare fondi, anche europei, per mettere in atto una programmazione politica che abbia un minimo di visione futura della propria cittadina.
E dopo il supermercato aperto nell’ex deposito Tpl (PAM) , la carrellata di nuove aperture si chiuderà, quando verrà “svenduto” il complesso di San Pietro, per il quale gli ultimi bandi prevedevano l’inserimento di una “media struttura di vendita”?
Avanti il prossimo, ad Albisola per un nuovo supermercato c’è sempre posto…!
M5S Albisola
Per chi malauguratamente venisse a visitare Albisola Superiore e volesse provare la spiaggetta simbolo della nostra cittadina conosciuta come “l’Angolo Azzurro” in classifica per i “luoghi del cuore del FAI”,
https://www.fondoambiente.it/luoghi/l-ultima-spiaggia-l-angolo-azzurro-e-il-buco-del-prete?ldc
avrebbe una magra sorpresa perché, tra tutte le spiagge libere, questa è l’unica transennata e chiusa al pubblico.
I cittadini Albisolesi e i turisti che amano questa spiaggia ,tra l’altro sponsorizzata dalla stessa Amministrazione per essere votata dai cittadini sul sito della regione Liguria , https://www.facebook.com/1630535077216590/posts/2723507257919361/?d=n
Si chiedono: quali sono motivi per il mancato accesso a questa spiaggia?
I frequentatori della spiaggia libera di capo Torre, spiaggia adiacente all’Angolo Azzurro ,hanno costituito un gruppo spontaneo di cittadini denominato “l’Angolo Azzurro”, organizzando una raccolta firme per chiedere l’apertura della spiaggia ed in data 17 Giugno le hanno inviate al Sindaco di Albisola Superiore, non ottenendo a tutt’oggi alcuna risposta.
Ogni cittadino ha il diritto di essere ascoltato da chi amministra il territorio, ed è anche per questo che
I gruppi Consiliari di opposizione (M5S e Passione in Comune) hanno chiesto una Commissione, per avere delle urgenti e precise risposte sull’apertura di questa spiaggia cosi amata da tutti.
La Commissione Consiliare si svolgerà Venerdi 14 Agosto alle ore 21 presso L’Auditorium della Massa di Albisola Superiore.
M5S Albisola
A partire da oggi – venerdì 8 maggio – fino alle ore 12:00 di giovedì 14 maggio tutti gli iscritti del MoVimento 5 Stelle potranno visionare sulla piattaforma Rousseau (all’interno della sezione “Vota”) i progetti presentati dagli istituti scolastici della propria regione per l’iniziativa “Facciamo Ecoscuola” lanciata il 13 ottobre scorso dal palco di Italia 5 Stelle, grazie alla quale abbiamo deciso di donare alle scuole italiane oltre 3 milioni di euro derivanti dal taglio stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali del MoVimento.
• VALUTA I PROGETTI E PROMUOVILI SUI TUOI CANALI SOCIAL •
Questi giorni saranno fondamentali per leggere con attenzione le schede di ogni progettoe poter valutare al meglio quali progetti scegliere nel corso della successiva fase di votazione.Potrai inoltre condividere e promuovere sui tuoi canali social i progetti che ritieni più meritevoli. I progetti più votati dagli iscritti riceveranno un contributo fino a 20.000 euro, nei limiti delle risorse messe a disposizione.
• OLTRE 1000 PROGETTI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLE SCUOLE •
In questi mesi abbiamo ricevuto oltre 1000 progetti da altrettanti istituti scolastici da tutta Italia. Ricordiamo che l’iniziativa “Facciamo Ecoscuola” del MoVimento 5 Stelle vuole promuovere progetti di sostenibilità ambientale nelle scuole di tutta Italia (presentati rispettando tutti i requisiti previsti dal regolamento) e che hanno deciso di partecipare all’iniziativa presentando progetti con le seguenti finalità:
• TABELLA DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE •
La ripartizione delle risorse complessive è stata effettuata assegnando una base di 30.000 euro per tutte le regioni, per favorire il riequilibrio territoriale. Le restanti risorse sono state, poi, distribuite proporzionalmente tenendo conto del numero di abitanti per regione e della nostra rappresentanza politica di quella regione in parlamento.
Oltre ai 3 milioni di euro ricavati dalle restituzioni volontarie dello stipendio dei parlamentari, per le regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Sardegna e Trentino-Alto Adige ci saranno ulteriori 306.235,3 euro, derivanti dalle restituzioni dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle delle rispettive regioni e ripartite come segue:
I partiti del centrodestra vogliono sfiduciare Alfonso Bonafede, un ministro scomodo. Scomodo per tutto quello che ha fatto in due anni di governo e per quello che rappresenta.
Sfiduciare Alfonso significa sfiduciare la lotta alla corruzione, il contrasto alle mafie, la difesa dei cittadini e dei consumatori, il potenziamento degli strumenti d’indagine, la trasparenza dei partiti e delle fondazioni collegate, la difesa dalla violenza di genere, la lotta alla grande evasione, le riforme per processi più brevi ed efficienti, le misure per garantire che nessuno rimarrà più impunito.
Il centrodestra non solo ha depositato una mozione di sfiducia contro Alfonso Bonafede, ma l’ha fatto proprio il giorno dopo l’annuncio di un decreto che mira a rivedere le decisioni dei giudici sulla scarcerazione, causa Covid 19, di detenuti condannati o accusati di reati gravi. Un messaggio agghiacciante!
Vogliono sfiduciare una persona che, in quasi due anni, ha firmato 686 provvedimenti per applicare il carcere duro ai boss della mafia. Nonostante le minacce.
Bonafede, sin dal suo insediamento, è andato contro tutto e tutti. Ha sempre tenuto alta la bandiera della legalità e della giustizia.
Ha fatto la legge anticorruzione (la cosiddetta spazzacorrotti), rinomata anche a livello internazionale e attesa dai tempi di ‘tangentopoli’. Ha spezzato il gioco di faccendieri, corrotti e corruttori, introducendo l’agente sotto copertura, il Daspo dalla pubblica amministrazione, il carcere sicuro per chi viene condannato.
È grazie a lui se ora i corrotti non la fanno più franca e vanno in carcere!
Ha potenziato gli strumenti di indagine, rimettendo mano anche alla precedente riforma delle intercettazioni, ha fatto in modo che non ci siano più impuniti che sfruttano le lungaggini di alcuni processi.
Sempre grazie a lui, adesso partiti e fondazioni collegate sono obbligate alla massima trasparenza sui finanziamenti che ricevono, nonostante le mille resistenze e pressioni fatte dai partiti. Di fronte alle lobby, ha mandato in porto finalmente una legge per la Class action, anche questa attesa da anni da tutti i cittadini e consumatori.
Ha fatto approvare, in consiglio dei ministri, la riforma dei processi civili e penali per una giustizia più celere ed efficiente.
Ha incastrato la grande evasione, quella che toglie grandi risorse a tutti i cittadini per le proprie tasche, inasprendo le pene e disponendo che chi ruba alla collettività va in carcere. Sembra ovvio, ma prima di Bonafede non era così.
Ha dato vita, con Codice Rosso, a una legge che difende le donne e i loro figli.
E chi lo vuole sfiduciare? Da che pulpito si punta il dito? Dal partito fondato da uncondannato per concorso esterno per associazione mafiosa e tuttora retto da un condannato per frode fiscale.
Dal partito che rispetto ai finanziamenti ha avuto qualche “problemino”, fra i 49 milioni da restituire e la vicenda dei fondi dalla Russia ancora tutta chiarire.
C’è tutto un mondo di potenti ammucchiati in difesa del loro potere e dei loro interessi per cui Bonafede è un ministro scomodo.
Ma la sfiducia a Bonafede non è solo colpire un ministro che si è dimostrato integerrimo, un esponente del MoVimento 5 Stelle. Sfiduciare Bonafede significa prendere a schiaffi ogni singolo cittadino che rispetta le leggi, paga le tasse, non cede al sopruso delle mafie, vuole far valere i suoi diritti.
Sfiduciare Bonafede, vuole dire sfiduciare tutti noi. Facciamoci sentire.
Noi stiamo con Bonafede!
È arrivato! “5 Stelle News” è l’approfondimento informativo del MoVimento 5 Stelle.
Un resoconto delle notizie più importanti pubblicate sul Blog delle Stelle per conoscere le principali iniziative dei portavoce del MoVimento all’interno e all’esterno delle istituzioni; gli eventi, le battaglie, i provvedimenti del Governo per migliorare la vita di tutti i cittadini italiani.
Lo puoi scaricare e leggere in formato digitale, inviarlo ai tuoi amici su chat e social network oppure puoi stamparlo e distribuirlo ai cittadini del tuo Comune.
In questo primo numero non poteva mancare l’appuntamento del 15 febbraio in piazza Santi Apostoli a Roma per difendere, ancora una volta insieme cittadini e portavoce del MoVimento, il provvedimento che ha abolito i vitalizi, uno dei più vergognosi privilegi che la politica si è autoattribuita. Mai più vitalizi!
Spazio anche per lo storico referendum del 29 marzo nel quale i cittadini italiani saranno chiamati a votare per tagliare, finalmente, il numero dei parlamentari dopo 40 anni di promesse mai mantenute da parte dei vecchi partiti.
Non poteva mancare un resoconto sulla battaglia per revocare le concessioni ad Autostrade le cui gravissime inadempienze sono sotto gli occhi di tutti i cittadini italiani. Notizie anche dall’Europarlamento dove i nostri portavoce stanno lottando per un salario minimo europeo, rispettoso delle differenze nazionali che aiuterebbe anche le nostre imprese a competere in maniera equa nel mercato unico europeo. Il tempo delle ingiustizie è finito!
E in questo primo numero di “5 Stelle News” abbiamo voluto dedicare spazio anche ad un altro provvedimento di cui siamo particolarmente orgogliosi: il Codice Rosso, un primo efficace strumento per combattere la violenza sulle donne. Ed è altrettanto importante che le donne vengano correttamente informate sugli strumenti a loro disposizione a partire dal numero 1522 contro la violenza domestica, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Chiude questo primo numero “Facciamo Ecoscuola” l’iniziativa grazie alla quale i portavoce del MoVimento 5 Stelle stanno donando parte dei loro stipendi alle scuole italiane. Tutti potete partecipare coinvolgendo gli istituti scolastici con cui siete in contatto. Scoprite come all’interno di questo primo numero di 5 Stelle news. E non dimenticare di inquadrare il QR code sull’ultima pagina per farci sapere cosa ne pensi e inviarci i tuoi suggerimenti migliorativi!2
• SCARICA QUI IL NUMERO 1 DI “5 STELLE NEWS” •
Ricorda: un cittadino informato, è un cittadino libero!
Postato il Davide Casaleggio ( Presidente di Associazione Rousseau )
Stasera ho visto un servizio televisivo vomitevole da parte di Rai3 su Rousseau e il Movimento 5 Stelle.
Ho visto persone allontanate dal movimento per inadeguatezza da mio padre citare frasi inventate di mio padre per darsi un tono e far finta di esserne stati amici.
Ho visto persone che stanno affrontando in questi giorni il tribunale per diffamazione essere trattate come fonti autorevoli.
Ho visto un giornalista pubblicare una nota stampa di risposta a due domande che mi erano state recapitate e che evidentemente ha ritenuto fosse troppo lunga e ha deciso di censurarne una parte. Capisco che, ad esempio, sapere che le fonti intervistate sono state portate in tribunale non faceva forse gioco alla trasmissione.
Volete sapere quali sono i clienti italiani di Cambridge Analytica? Vi do un indizio. Il MoVimento non lo è stato. I giornalisti lo sanno bene e hanno già gli elementi per identificare chi invece lo è stato, ma forse per qualche motivo non vogliono andare fino in fondo. Preferiscono restare sulla viscida linea dell’insinuazione verso il MoVimento.
Volete sapere come sono stati utilizzati i dati da parte del MoVimento e da Rousseau? Sempre in maniera etica e nella tutela degli iscritti. Dover andare a cercare un’applicazione di 6 anni fa completamente legittima come migliaia di altre per cercare di attaccare il MoVimento è la dimostrazione della reale finalità di questo servizio.
Fare informazione sulla tecnologia o sull’innovazione con la sola finalità di attaccare una parte politica non è informazione. E’ un modo becero di perdere una grande occasione di aprire la mente delle persone verso le opportunità di partecipazione e di crescita di una comunità riconosciuta a livello internazionale come un caso d’avanguardia unico al mondo.
Mio padre mi ha chiesto di portare avanti il progetto Rousseau e di esserne custode.
A me non piacciono i riflettori, ma credo sia necessario difendere pubblicamente il lavoro di mio padre, delle persone che ci hanno lavorato in questi anni, di quelle che ci lavorano e di quelle che lo sostengono. Nei prossimi giorni andrò in tv per farlo.
Stay tuned.
di Giuseppe Sciortino
GENOVA – Il vertice politico in cui il Movimento 5 stelle deciderà la sua rotta per le elezioni regionali in Liguria è stato spostato al 10 febbraio. Per questo motivo Alice Salvatore ha disertato l’incontro previsto da tempo a Roma e iniziato regolarmente alle 10:45 a cui invece hanno partecipato tutti gli altri che ne avevano titolo: il reggente Vito Crimi, il facilitatore nazionale per le elezioni regionali Danilo Toninelli, il facilitatore regionale Marco Mesmaecker, il coordinatore regionale Marco Rizzone.
L’assenza di Alice Salvatore non passa comunque inosservata. Il vertice, annunciato come punto di svolta per le Regionali in Liguria, in realtà è stato un incontro interlocutorio utile per consegnare il dossier con i punti di programma da presentare al Partito Democratico per sviluppare una eventuale alleanza. Ipotesi a cui Salvatore si è sempre detta contraria, sostenendo la linea di ‘indipendenza’ del movimento fondato da Beppe Grillo perseguita anche nelle Marche e dalla ‘base’ pentastellata in Campania.
L’incontro decisivo ci sarà lunedì prossimo. Per il 10 febbraio è stata convocata una riunione a cui parteciperanno gli otto parlamentari liguri, il facilitatore regionale e tutti i consiglieri regionali che davanti a Crimi e Toninelli prenderanno una decisione definitiva sulla strada da affrontare per le Regionali in Liguria. Attualmente il ruolo di sfidante pentastellato nella corsa verso la presidenza regionale è ricoperto dalla genovese Alice Salvatore, vincitrice del contest su Rousseau al ballottaggio contro la ventimigliese Silvia Malivindi.
Lunedi quindi, in una location ancora da decidere tra palazzo Madama e palazzo Chigi, si capirà se il M5s in Liguria andrà da solo o farà coalizione col Pd. Sullo scacchiere la prima opzione, per il momento può contare su due pedine: i consiglieri regionali Salvatore e De Ferrari. Per un accordo di programma coi dem invece si schierano gli altri due consiglieri regionali, Melis e Tosi, oltre al blocco dei parlamentari liguri pentastellati. Secondo rumors di palazzo, la decisione non sarà messa al voto su Rousseau. L’indizio più evidente di un Movimento 5 stelle che sta cambiando pelle verso i prossimi Stati generali.
Di seguito la dichiarazione di voto di Anna Macina, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati:
Grazie Presidente, ci siamo: tra pochi minuti sarà chiamata la votazione sulla riforma costituzionale che ridurrà il numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200.
Io non mi limiterò a ricordare il risparmio economico che comporta, anche se permettetemi: quando la politica chiede ai cittadini italiani dei sacrifici o è a conoscenza di quanto sia difficile arrivare a fine mese, quella stessa politica deve dare l’esempio.
“Il mondo cambia col tuo esempio, non con le tue parole”, diceva un poeta a me molto caro. E allora questo Parlamento dia l’esempio, perché non è cosa di poco conto il risparmio e l’attenzione alle casse dello Stato.
Non è cosa di poco conto riformare i regolamenti di Camera e Senato e avere un accorpamento delle commissioni con una riduzione del numero di presidenti, vicepresidenti, segretari e relative indennità.
Non è cosa di poco conto, ma sostanzialmente (ed è questo il punto) questa è sì una battaglia che il MoVimento 5 Stelle ha portato avanti con fermezza, determinazione e forza, ma non è mai stata una bandierina da sventolare, non è mai stata una merce di scambio e non è mai stata una moneta con cui qualcuno voleva comprare il MoVimento 5 Stelle.
Il MoVimento 5 Stelle non è in vendita e non è in vendita nemmeno la Costituzione. Noi non siamo in vendita.
La scelta di portare avanti questa riforma sulla spiaggia e sotto l’ombrellone non è un ricatto e non è fumo negli occhi degli italiani lo spirito che ci ha animato. È uno spirito riformatore, ma rispettoso. Ecco perché il metodo è cambiato. Il metodo è quello di intervenire in maniera precisa e puntuale senza stravolgimenti, questa è la novità. La Costituzione vive, è diritto vivente e allora non è avulsa dal tempo e dallo spazio, va calata nella realtà, nella complessità e nella velocità del tempo in cui viviamo adesso. Sappiamo benissimo, per rispondere a chi è intervenuto prima o agli interventi di ieri in discussione generale, che vari e ripetuti sono stati i tentativi di arrivare ad una riduzione del numero dei parlamentari. Certo, ricordiamo la commissione Bozzi, la commissione Violante, tutti tentativi di riforma mai portati a compimento per mille motivi, ma per noi la democrazia deve rinnovarsi. Se vuole essere democrazia e ha in se la forza per farlo, allora oggi ci riusciamo perché in questo Parlamento e in questo momento qui c’è una forza democratica riformatrice che ha portato i cittadini nelle istituzioni e portando i cittadini nelle istituzioni ha portato qui dentro il volere di quelli che sono fuori.
La voglia e il coraggio è anche la forza di riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Allora lasciamo il campo, se ci riusciamo, scevro dai preconcetti macchiati da ideologie dei partiti e rispondiamo ad una semplice domanda: cosa chiedono i cittadini fuori? Abbiamo bisogno di tanti parlamentari quante sono le risposte che sono in grado di cambiare lo stato delle cose. Allora il problema non è il numero dei parlamentari, il problema è la capacità del Parlamento di rispondere alle esigenze dei cittadini che sono fuori, al più vista la riduzione del numero dei parlamentari sarà richiesto a partiti e movimenti politici un atto di responsabilità, un senso di responsabilità anche quando presenteranno ai propri elettori i candidati e magari pretenderanno di offrire il meglio ai loro elettori.
E allora il problema forse, per introdurre anche il concetto legato alla rappresentatività e anche quello del trasformismo che nella passata legislatura ha raggiunto un picco esagerato e che ha privato i territori dei propri rappresentanti che una volta qua dentro hanno scelto di aderire a programmi in TV con quelli con cui si erano presentati. Questo è un problema.
Parliamo della rappresentatività. Quando fu scritta la Costituzione non fu né sacralizzato né cristallizzato il numero dei parlamentari, perché si era ben consapevoli che la Costituzione deve vivere nel tempo in cui c’è. Alcuni numeri potevano avere un senso in un momento storico diverso da questo, oggi non lo hanno più perché oggi ai cittadini è consentito un rapporto diretto con i propri rappresentanti. I canali della comunicazione, l’informazione, torna il tema della capacità del Parlamento di portare a termine un processo decisionale, una politica capace di non fare politica fine a se stessa e per se stessa, ma capace di dare risposte ai cittadini che sono fuori dai palazzi. E non è ancora tutto: abbiamo sempre detto anche in seconda lettura qui alla Camera che la riduzione del numero dei parlamentari avrebbe imposto altri processi sia di livello costituzionale, sia di modifica dei regolamenti, sia della modifica della legge elettorale. Certo che l’abbiamo detto e quindi non è un contrappeso che avevamo negato prima e adesso lo diciamo: l’abbiamo sempre detto, tanto è vero che siamo già tutti al lavoro per una legge elettorale e per la modifica dei regolamenti, per equiparare elettorato passivo e attivo tra Camera e Senato, strumenti atti ad arginare l’eventuale ricorso alla decretazione d’urgenza. Anche questo è un tema, perché la riflessione sul da farsi non è tanto sulla crisi della rappresentatività, quanto sulla crisi della capacità del Parlamento di imporsi, perché il Parlamento è il vero e unico depositario della sovranità popolare, questo va ricordato.
Noi non ci proponiamo di distruggere o indebolire gli strumenti della democrazia rappresentativa, ma al contrario, vogliamo valorizzarli, adeguarli al tempo, renderli più rispondenti ai tempi e alle richieste dei cittadini e allora rispediamo al mittente tutte le accuse di demagogia. La verità è che vogliamo regalare all’Italia un Parlamento più efficiente, questa è la verità, come abbiamo sempre ribadito e come abbiamo sempre dimostrato con atti concreti, mettendoci da subito al lavoro su altri temi.
Questa mattina qualche giornalista ha dipinto quest’Aula immaginandola al momento del voto come i tacchini che festeggiano l’arrivo del Natale. Una visione distorta, anche cattiva della politica e dei politici, anche offensiva. Bene, oggi questo Parlamento ha la possibilità di lanciare un messaggio contrario e potentissimo: questa classe politica ha la forza e la voglia di anteporre gli interessi e il bene dei cittadini regalando loro un Parlamento efficace ed efficiente e attento anche al suo posto e perché no, anteponendolo e facendolo risaltare rispetto allo spirito di autoconservazione della politica e dei politici.
Per rispondere a qualcun altro: la politica è servizio, la politica è passione, la politica è quella dal sapore buono e al servizio dei cittadini. Questo è il messaggio che oggi lanciamo al Paese e recuperiamo credibilità e rispetto agli occhi dei cittadini, delle istituzioni per le istituzioni e per chi si dedica alla politica con animo sincero.
Rappresentare è sostanzialmente un onore e va sempre ricordato.
Per tutti questi motivi annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
L’Amministrazione attuale di Albisola è entusiasta che gli ultraventennali ruderi vengano finalmente riqualificati e che vengano aperti altri supermercati.
Con la delibera dell’ultimo consiglio comunale, avente ad oggetto l’ex distributore di Corso Ferrari , un supermercato di media dimensione andrà ad aggiungersi a quello che sorgerà di fronte, nell’ex deposito della TPL.
E’ anche abbastanza semplice capire, che questi ed altri supermercati che sorgeranno ,visto che ad Albisola si può aprire un nuovo supermercato sostanzialmente ovunque ,non potranno vivere dei soli clienti albisolesi ; quindi è facile dedurre che il traffico in corso Ferrari e Corso Mazzini aumenterà ancora ,con la felicità di chi vive in quel luogo ,ma soprattutto allontanerà definitivamente il turista e l’investitore che un’ amministrazione attiva si proponga di cercare.
Non c’è ombra di dubbio che Albisola Superiore abbia bisogno di essere riqualificata .
Ma è anche assolutamente necessario agire con una seria programmazione , soprattutto con soluzioni utili per chi vive e lavora nella nostra cittadina.
Il Gruppo di opposizione del M5S con Stefania Scarone ,è estremamente critico sull’operato dell’Amministrazione Garbarini , non solo dal punto di vista urbanistico ,ma anche per come non venga affrontata l’enorme problema della viabilità cittadina , soprattutto il problema dei mezzi pesanti ;quello che più sconcerta è la mancanza di una programmazione territoriale e di una visione del futuro della nostra cittadina.
Quando ci si limita ad accettare le proposte di soggetti attuatori che vedono nella nostra città solo ed esclusivamente un possibile affare , è necessario chiedersi ancora, chi programma il futuro Albisolese?
Secondo l’amministrazione attuale, non esiste alternativa se non accettare i soggetti che manifestino interesse ad investire.
Secondo il Sindaco Garbarini non c’è possibilità di opporsi all’invasione di supermercati che ridurranno la nostra città priva di un tessuto sociale , con centri storici abbandonati, privi di attrattiva turistica e di conseguenza il piccolo commercio sparirà completamente e con esso, l’interesse di imprenditori coraggiosi che si sono allontanati da Albisola a causa del malgoverno cittadino che persiste da oltre 10 anni.
E’ ovvio che l’imprenditore cerca il suo affare, ma un amministratore attento al bene comune, cerca l’investitore che fa per lui, per la sua visione di città e tutto ciò si riassume in un’unica parola “Programmazione”, ma pare che questa amministrazione ne sia priva .
Movimento 5 Stelle Albisola
Come l’ex sindaco Orsi ,anche l’attuale Sindaco Garbarini ha emanato un’ ordinanza per il traffico pesante per il 2019, con scadenza oggi venerdi 13 settembre.
Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che questa ordinanza, oltre a non funzionare per mancanza di controlli efficaci, non è a favore dei cittadini Albisolesi.
Vogliamo ricordare che sono state raccolte dai cittadini albisolesi da parte del Comitato Albisola Vivibile, Albisola-Luceto Sostenibile( 2350 firme) e dal Meetup delle Albissole (1131 firme ), per un totale di 3481 firme, consegnate al comune di Albisola Superiore anche con posta Pec .
Quale è stata la risposta alla richiesta di “sicurezza e salute” che queste firme richiedevano?
Una mini Ordinanza di poche ore al venerdi pomeriggio (dalle 15 alle 21 per 6 ore) da metà Luglio a metà settembre( 2 mesi ), che se fosse applicata, con i dovuti controlli, potrebbe al massimo essere utile esclusivamente per i turisti in arrivo .
E per gli albisolesi che vivono e lavorano ad Albisola tutto l’anno che cosa si ha intenzione di fare?
I cittadini Albisolesi continuano ad essere inascoltati, i Tir continuano ad intasare le nostre strade ed i fumi di scarico i nostri polmoni, le persone continuano ad essere investite ed a volte uccise sulle strisce pedonali e nulla viene fatto per aumentare la sicurezza di Corso Mazzini, Corso Ferrari e via Turati ,magari con infrastrutture atte a ridurre i rischi per pedoni e ciclisti .
E’ anche chiaro che il blocco dei mezzi pesanti non potrà mai essere subordinato ad una circolazione alternativa, individuata esclusivamente in una Aurelia bis, che risulta ad oggi ferma ,nè si conosce al momento il termine dei lavori.
E’ altresì un fatto, che i Tir in entrata ed in uscita dal casello ,anche in presenza di una Aurelia bis funzionante ,dovranno sempre e comunque attraversare il centro cittadino di corso Mazzini e via Turati per raggiungere l’ingresso della futura strada per ”l’interporto di Savona” con ingresso a Grana.
Il M5S Albisola ,nel suo programma ,che si può consultare sul sito : www.albisola5stelle.it aveva espresso chiaramente l’ impegno in tal senso “ Per quanto riguarda l’annoso problema, mai risolto dalle precedenti amministrazioni, sull’uscita e l’ingresso dei mezzi pesanti superiori a 7,5 tonnellate dal casello autostradale di Albisola, intendiamo intervenire vietando o limitando l’ingresso di questi mezzi sulle strade cittadine. È indubbio che non si possa attuare una seria modifica della viabilità albisolese pensando di accettare mezzi di questa portata nel ciclo urbano cittadino. La sicurezza e la salute dei cittadini deve essere salvaguardata ad ogni costo e noi ci impegneremo a farlo. “
Noi continueremo ad impegnarci in tal senso e chiediamo alla nuova Amministrazione e al nuovo Sindaco Maurizio Garbarini di dare una efficace e coraggiosa risposta , con una “vera ordinanza” che blocchi i mezzi pesanti in entrata ed in uscita dal casello, ad esclusione di quelli che operano nelle Albisole , effettuando controlli seri e continui che scoraggino i conducenti dei Tir, sempre in contatto radio fra di loro, ad uscire al casello di Albisola .
Le continue richieste di “salute e sicurezza” da parte dei cittadini meritano una concreta risposta, attraverso una vera volontà politica di risolvere l’annoso problema del traffico pesante nel nostro centro cittadino.
M5S Albisola
(Roberta Labonia) – Il tempo dei “descamisados” sta per finire. Mi riferisco ai vari “Di Battista”, ragazzi splendidi peraltro, che hanno contribuito con la loro passione, con il loro coraggio e una buona dose di incoscienza, a portare il messaggio rivoluzionario di giustizia sociale e lotta ai privilegi della casta tra la gente e l’hanno conquistata, tanto che questi ragazzi (anche i più agèe di loro lo sono, dentro), sono arrivati al Governo del Paese dopo neanche 10 anni dalla loro nascita politica.
Tutto ha preso forma dall’idea di due “vecchi” visionari, quel Gianroberto Casaleggio, un precursore dei tempi che li ha lasciati prematuramente, ed un’altro uomo, al secolo Giuseppe Piero Grillo, meglio conosciuto come Beppe, che se andate a guardare su Wikipedia viene ancora oggi derubricato alla prima riga come “comico”, ma che in realtà è persona serissima ed è ancora oggi, nonostante lui si sia voluto retrocedere al più defilato ruolo di “garante”, il vero asse portante del Movimento. A proposito, apro parentesi: chi in queste ore sta speculando contro di lui per la vicenda che vede uno dei suoi figli indagato per un presunto stupro di gruppo, mi fa un po’ schifo, uno fra tutti Matteo Salvini.
Ma dicevamo, il primo obiettivo i ragazzi a 5 Stelle, sposando l’idea di questi 2 uomini, l’hanno centrato: hanno aperto le aule parlamentari “come una scatoletta di tonno” (checché ne dica la Meloncina della Garbatella), obbligando i vecchi parrucconi (anche i più giovani di loro lo sono, dentro), a ripensare il modo di fare politica e a ripensarsi. Ognuno di loro oggi, scimmiottando pateticamente i pentastellati, vanno dicendo per ora solo a parole, di voler rimettere al centro l’interesse dei cittadini, come non avessero già avuto 25 anni per farlo, tanto è durata la tristemente nota seconda Repubblica.
Ma ogni rivoluzione ha i suoi percorsi ed è un bene che sia così, guai fermarsi alla protesta, prima o poi occorre passare ai fatti, togliere la camicia sbottonata ed assumersi la responsabilità di governare il Paese. Le prove generali, nonostante un compagno di viaggio inaffidabile, anche lui descamisado ma di un brutto colore verde marcio, hanno consentito al Movimento di portare a casa tante cose buone (fra tutte la legge Spazzacorrotti e il Reddito di Cittadinanza), sia pure inframmezzate da qualche sconfitta (una, la più bruciante, il via al TAV).
Oggi, con la fiducia che fra meno di un’ora Giuseppe Conte chiederà all’aula della Camera, partirà un nuovo Esecutivo. I nuovi compagni di viaggio, i già enne volte essecrati uomini del Partito Democratico, ma ineludibili per la formazione di un nuovo Governo in base alle regole che governano la nostra democrazia parlamentare, mi limito ad osservare che, solo dopo poche ore dall’aver prestato giuramento, si sono lasciati andare a delle incontinenze verbali di cui gli spaesati elettori avrebbero volentieri fatto a meno.
Credo di non sbagliarmi se preconizzo che fra pochi minuti le parole di Giuseppe Conte, oggi Presidente del Consiglio a tutti gli effetti, li richiamerà perentoriamente all’ordine.
L’epoca dei “descamisados” è finita. Oggi il volto del Movimento 2.0 è il suo, quello che l’onnipotente quanto sgrammaticato Trump ha ribattezzato “Giuseppi”, e il messaggio che manderà sarà chiaro: zitti e lavorare. Ma nell’esclusivo interesse del Paese Italia.
Postato il Paola Taverna ( Referente Activism )
Anche quest’anno si avvicina il nostro appuntamento per eccellenza: Italia 5 Stelle.
Un momento fondamentale perché eletti, non eletti, attivisti, ma anche semplici curiosi si incontrano. Ci siamo incontrati in tante parti d’Italia e quest’anno ci vedremo a Napoli.
Oggi però vi vorrei parlare del primo Italia 5 Stelle che, da romana, porto nel cuore. Era il 2014 e ci riunimmo tutti al Circo Massimo.
Fu un momento bellissimo perché era tutto appena iniziato. C’era un calore particolare tra le persone, una forte voglia di confrontarsi, di mettersi in discussione, di programmare, di progettare e di dare, uno all’altro, la forza di dire: “Andiamo avanti, andiamo avanti! Questa è la volta giusta!”.
Abbiamo fatto un percorso immenso e oggi siamo al governo del Paese.
E oggi, più di allora, c’è bisogno di un momento importante di confronto e Italia 5 Stelle, a Napoli, spero sia proprio questo: un momento dove tutti, eletti, non eletti, attivisti, semplici simpatizzanti e – perché no? – anche qualcuno che ci contesta qualcosa, abbiano voglia di venire e di chiedere: “E adesso cosa facciamo? Come andiamo avanti?”. Perché c’è gran voglia di andare avanti, ma sono sempre stata dell’idea che si inizia, si va avanti e si finisce tutti quanti insieme.
Ed è con questo spirito che vi aspetto, in tanti, numerosi, con la voglia che vi ho trasmesso in questo momento di incontrarci e di dirci: “Andiamo avanti!”.
Postato il 27 agosto 2019, 22:40 Luigi Di Maio( Capo Politico del MoVimento 5 Stelle )MoVimento 5 Stelle
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella domani completerà il secondo giro delle consultazioni e ascolterà le valutazioni dei gruppi parlamentari delle varie forze politiche.
Il MoVimento 5 Stelle ha messo sul piatto dieci punti per l’Italia come base per qualsiasi discussione.
Il confronto tra le forze politiche su questa base sarà portato avanti dal presidente del Consiglio che eventualmente domani potrebbe essere incaricato dal Presidente Mattarella.
Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di governo che sarà stata condivisa tra le forze politiche che intendono entrare in maggioranza.
Prima che venga sottoposta al Presidente della Repubblica, questa proposta sarà votata online su Rousseaudagli iscritti del MoVimento 5 Stelle.
Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.
Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola.
Sergio Costa non è soltanto il Ministro dell’Ambiente del Governo del Cambiamento ma è soprattutto una persona determinata con obiettivi ben precisi. A poco più di un anno dal suo insediamento, abbiamo fatto una breve chiacchierata sui risultati della campagna ministeriale plastic free ma soprattutto abbiamo parlato del disegno di legge #Salvamare.
Dal suo arrivo al Ministero l’Ambiente questo Paese ha cambiato le sue priorità. Una di queste è sicuramente diventata la lotta alla plastica. Una battaglia che giorno dopo giorno si sta estendendo a macchia d’olio, dal pubblico al privato.
Ministro Costa, qual è stato il lavoro che ha portato a questi risultati?
Sin dai primi giorni del mio insediamento al Ministero dell’Ambiente ho ritenuto che la lotta all’utilizzo smodato della plastica fosse una delle priorità imprescindibili se vogliamo lasciare ai nostri figli un ambiente più pulito. Ho quindi dichiarato immediatamente, nel primo incontro pubblico tenuto con i giornalisti ambientali, che avrei fatto di tutto per rendere il Ministero dell’Ambiente plastic free già dal mese di ottobre del 2018. Ho scelto la data del 4 ottobre non a caso: è San Francesco, patrono d’Italia e il santo protettore del creato… ed è anche il giorno del compleanno del Movimento 5 Stelle. Ho ritenuto fosse importante partire proprio dal mio dicastero, dando per primi l’esempio della necessità di un cambio di rotta e dimostrando che vivere usando meno plastica si può.
Abbiamo poi, nel corso dei mesi, lavorato per estendere questa sensibilità ai luoghi di lavoro, alla vita quotidiana delle famiglie, invitando a fare a meno della plastica monouso e, in generale, ad adottare nel vivere quotidiano comportamenti ambientalmente più sostenibili. Lo abbiamo fatto con campagne mirate sulle spiagge, con il supporto della Guardia costiera e dei Carabinieri del Cufa, ma anche promuovendo l’educazione ambientale nelle scuole, consapevoli della necessità e dell’urgenza di investire sulle nuove generazioni.
Un anno di campagna plastic free: un bilancio?
Oggi possiamo ritenerci ampiamente soddisfatti del lavoro avviato. Sono infatti più di duecento, tra istituzioni nazionali e locali, scuole, università, piccole e grandi realtà imprenditoriali, le adesioni che abbiamo registrato dall’inizio di questo lavoro. Un numero che si va ad ampliare di giorno in giorno. Ma soprattutto sono centinaia le famiglie che mi scrivono dicendo di aver adottato una policy plastic free e con meno imballaggi nella vita di tutti i giorni. Puntiamo al cambio di paradigma ambientale ed economico e solo penetrando nel quotidiano di ciascuno di noi possiamo riuscirci.
Il 95% dei rifiuti in mare è plastica, parliamo di 150 milioni di tonnellate di rifiuti. Un’emergenza mondiale che non possiamo più rinviare. Quali saranno a riguardo gli effetti della legge #Salvamare?
Quella della plastica in mare è un’emergenza planetaria e il nostro Paese, che è bagnato per due terzi dal mare, vuole essere leader nella soluzione. Quindi, da un lato agiamo con le campagne contro l’utilizzo della plastica monouso, per limitare la quantità di rifiuti che giornalmente va a inquinare i nostri mari rendendo anche sempre più precaria la sopravvivenza degli animali che li abitano, dall’altro, con la legge Salvamare diamo ai pescatori la possibilità di portare i rifiuti nei porti, dove saranno allestiti specifici punti di raccolta, e di ottenere grazie a questo supporto anche un certificato ambientale che renderà adeguato riconoscimento alla loro filiera di pescato. Ci saranno delle campagne dedicate al recupero delle reti abbandonate a mare e tra queste la campagna del MoVimento 5 Stelle che saluto con grande soddisfazione e per la quale vi faccio i miei complimenti.
Ci lasci con una speranza: è realmente possibile un pianeta senza plastica?
L’impossibilità è la scusa dei vigliacchi, e noi dobbiamo avere il coraggio di ambire a quei traguardi che oggi ci sembrano irraggiungibili. Dobbiamo cominciare ‘con il fare ciò che è necessario’, per citare San Francesco, ‘poi ciò che è possibile, per sorprenderci infine a fare l’impossibile’.
AD AGOSTO PARTE #IoSonoPlasticFree, IL TOUR DEL MOVIMENTO 5 STELLE PER RIPULIRE MARI E FIUMI, INCONTRARE I CITTADINI E PARLARE DELLA NOSTRA LEGGE #SALVAMARE, PER UN FUTURO SOSTENIBILE E SENZA PLASTICA
Si parte venerdì 2 agosto da CROTONE! L’appuntamento è sul Lungomare Cristoforo Colombo, 99 alle ore 19 per un aperitivo #plasticfree.
Saranno presenti i portavoce al Senato Agostino Santillo, Margherita Corrado, Gabriella Di Girolamo e Gelsomina Vono, e i portavoce alla Camera Carmela Grippa, Angela Raffa ed Elisabetta Barbuto.
Gli altri appuntamenti targati #IoSonoPlasticFree di agosto saranno:
=> CLICCA QUI PER SCARICARE E STAMPARE IL VOLANTINO <=
CONDIVIDI la tua estate plastic free! Attraverso i social posta le foto e i video dell’attività di raccolta di plastica ed altri rifiuti sulla tua spiaggia del cuore o lungo un fiume, utilizzando gli hashtag#IoSonoPlasticFree e #SalvaMare taggando MoVimento 5 Stelle. Le più significative verranno condivise sui canali social del MoVimento!
PARTECIPA! Vuoi organizzare una giornata di pulizia di una spiaggia o di un fiume? Accedi a Rousseau, entra nella funzione CALL TO ACTION, clicca su CREA INIZIATIVA e definisci luogo, ora e data della chiamata all’azione.
ATTIVATI! Per conoscere i dettagli dei tanti eventi #PlasticFree organizzati dal Movimento 5 Stelle nei mesi di agosto e di settembre, basta andare su Rousseau ed entrare nella funzione Activism. Dopo aver scelto l’etichetta “iniziative correnti e future”, è sufficiente selezionare l’evento a cui si è interessati. In questo modo sarà possibile visualizzare una mappa costantemente aggiornata in tempo reale attraverso la quale poter scoprire con facilità le iniziative previste nel proprio Comune o nella propria Regione.
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– 310 milioni di tonnellate. È la produzione di plastica attuale nel mondo. Erano 15 milioni nel 1964.
– 8 milioni di tonnellate finiscono ogni anno negli oceani.
– 2050. L’anno in cui negli oceani ci sarà più plastica che pesci se non si interviene con urgenza.
Sono dati che fanno male. Con la dispersione della plastica nell’ambiente stiamo contribuendo a distruggere il nostro Pianeta e, come sempre, a farne le spese saranno le prossime generazioni.
La principale soluzione è una: limitare l’uso della plastica ogni qualvolta sia possibile, a cominciare da quella monouso.
Per questo motivo la Città di Torino, su iniziativa dell’Assessore all’ambiente, Alberto Unia, e di concerto con gli assessori Sacco e Rolando, aderisce alla campagna “Plastic Free Challenge”, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e fortemente voluta dal Ministro Sergio Costa, che ringrazio.
In questo modo puntiamo a ridurre al minimo indispensabile la plastica negli edifici comunali, facendo in modo di essere da esempio per tutta la comunità.
Ecco le principali azioni.
L’adeguamento dei contratti di fornitura delle macchine automatiche erogatrici, per eliminare la distribuzione di bottigliette d’acqua naturale, l’aumento dei punti d’acqua refrigerata con l’uso di bicchieri riutilizzabili, come già avviene a titolo sperimentale negli uffici dell’Anagrafe di via della Consolata; favorire la raccolta differenziata della plastica nelle sedi comunali di imballaggi di plastica monouso, in particolare di quelli collegati al consumo di cibi e bevande.
Estendere progressivamente alle sedi comunali assegnate in concessione (es. impianti sportivi, o spazi affidati ad associazioni) le stesse pratiche e approvare accordi con attività commerciali private per coinvolgerle in questo obiettivo.
La plastica sparirà anche da catering organizzati dalla Città in occasione di eventi e incontri.
Questa gestione ecosostenibile si applicherà poi agli eventi che si terranno in città; verrà approfondito il tema alla luce della certificazione UNI ISO 20121 e di altri contributi offerti dai progetti europei.
Nei confronti dei suoi dipendenti, inoltre, l’Amministrazione comunale attiverà una campagna di sensibilizzazione e di informazione su “Plastic free challenge” anche con riferimento al potenziamento dell’applicazione dei Criteri minimi ambientali (Cam) in tutte le procedure di acquisto di beni, servizi e forniture.
L’attenzione all’ambiente non sarà mai abbastanza ed è un tema su cui, come sapete, abbiamo intenzione di spenderci senza sosta.
È dovere di ognuno di noi fare tutto il possibile affinché questo patrimonio venga preservato.
Le Istituzioni devono essere d’esempio.
Questo è quanto è stato appurato alla riunione della commissione consiliare di Savona e riferito dall’Ing Cardone funzionario dell ‘Anas.
Con il fallimento di CMC e la difficile se non impossibile subentro da parte di Itinera ,la questione Aurelia Bis pare rimanga appesa a fumosi appigli legali.
La realtà dei fatti è che I cittadini Albisolesi non intravedono la fine dei disagi quotidiani, causati anche dai cantieri aperti e dai cumuli di terra in particolare quelli del cantiere di Grana.
A questo riguardo, la nostra consigliera Stefania Scarone M5s Albisola ha ribadito la necessità di finire al più presto questo opera, ma soprattutto di mettere in sicurezza i cantieri ora inattivi .
In particolare i cumuli di terra, al momento presenti ,devono essere coperti con teli affinché le polveri non si propaghino con il vento sulla nostra cittadina , rendendo la vita impossibile anche dal punto di vista sanitario.
Il consigliere Manuel Meles , M5s Savona, ha prospettato un’altra possibile soluzione, assolutamente condivisibile e sostenuta anche da altri consiglieri di opposizione del Comune di Savona ossia quella di attuare il Commissariamento dell‘opera allo scopo di velocizzare il completamento dell’incompiuta.
Per ottenere questa possibilità è necessaria una mobilitazione sia a livello istituzionale, che dei cittadini del territorio allo scopo di fare pressione sul ministero competente.
Da parte nostra daremo tutta la nostra disponibilità, ma le amministrazioni comunali devono attivarsi in tal senso prendendo una posizione chiara.
Nell’ultimo video abbiamo parlato del Team del Futuro, dei 12 facilitatori nazionali più i 6 ruoli di organizzazione nazionale. In questo secondo video sulla riorganizzazione del MoVimento parleremo invece del ruolo del facilitatore regionale.
Abbiamo bisogno di riorganizzare il MoVimento in ogni regione per permettere ai gruppi di essere molto più presenti sul territorio, favorire la nascita di nuovi gruppi e consentire al MoVimento di risolvere meglio i problemi degli italiani.
Ogni giorno arrivano richieste e segnalazioni di problemi specifici, da parte dei territori: alcuni sono di competenza del governo, altri sono di competenza degli enti locali, degli enti territoriali.
Con il ruolo dei facilitatori regionali dobbiamo creare un MoVimento che abbia la capacità di relazionarsi continuamente sia verso l’esterno che all’interno, ma anche formarsi e coinvolgere nuove persone. Questi sono i tre obiettivi che vogliamo realizzare.
Prendiamo l’esempio di una regione grande quanto la Campania, il Lazio o il Veneto. Regioni come queste avranno 5 facilitatori regionali, ai quali saranno distribuite tre deleghe: la prima è quella delle relazioni esterne. Una o di più persone che ogni giorno curino i rapporti con gli stakeholders, con i sindaci, anche non nostri, che hanno bisogno di aiuto o di supporto dal MoVimento, che vadano a parlare con gli assessori regionali, con gli enti territoriali, con le associazioni, con il no profit, con tutto il mondo che non è propriamente del MoVimento, ma che cerca aiuto o collaborazione dal Movimento; e soprattutto che tengano un rapporto costante con questi soggetti, perché in molte regioni ci sono tante realtà che vogliono avvicinarsi al Movimento, ma non sanno con chi andare a parlare. O meglio, spesso vanno a parlare con tutti: dai nostri consiglieri comunali, ai consiglieri regionali, ai nostri sindaci, ai nostri attivisti, per poi dover fare una sintesi di quello che gli è stato riferito.
Adesso ci devono essere dei riferimenti chiari per facilitare la presenza del MoVimento in una regione, nei rapporti con i soggetti esterni al Movimento.
La seconda delega che sarà data ad uno o più di questi 5 facilitatori è quella delle relazioni interne, vale a dire i rapporti con i nostri eletti all’interno della Regione, i rapporti con i nostri gruppi locali e l’organizzazione delle liste quando ci sono le elezioni comunali.
Con una regia in ogni regione, già ad ottobre noi saremo pronti a formare chi si candida a giugno per le comunali. Mi spiego meglio: se le elezioni comunali sono previste per il mese di giugno, grazie a Rousseau, a Open Comuni, alla Rousseau Open Academy, noi potremo iniziare un percorso di formazione che possa consentire a chi si candida di formarsi da ottobre a dicembre. Poi a dicembre si vedrà se il candidato è all’altezza di una candidatura, perché se non lo fosse, allora meglio non candidarsi affatto.
Se invece si è pronti, allora sarà possibile certificare la lista fra gennaio e febbraio, cosicché sia possibile fare una campagna con tutto il tempo che serve anche per recuperare il gap rispetto ai candidati degli altri schieramenti più conosciuti o che sono più presenti e ramificati sul territorio.
La terza delega che va assegnata ai facilitatori regionali o al facilitatore regionale è quella invece della formazione e del coinvolgimento. Io immagino una persona che ogni giorno pensa a come coinvolgere nuove persone nel MoVimento. Perché, diciamoci la verità, in alcuni gruppi quando qualcuno è interessato al MoVimento e si avvicina ad un meet-up, troppo spesso trova meet-up in conflitto, dove i partecipanti litigano tra di loro e, di conseguenza, quella persona se ne allontana.
Allora io immagino che uno o più facilitatori regionali possano organizzare una volta al mese un incontro regionale con i nuovi, cioè con persone che si stanno avvicinando al MoVimento per la prima volta. Inoltre, sempre una volta al mese, immagino possa esserci un altro incontro: quello sulla formazione. Tutti dobbiamo formarci continuamente. Che tu sia Ministro, che tu sia attivista, che tu sia sindaco o consigliere comunale, abbiamo bisogno di condividere queste esperienze e queste conoscenze, anche con il supporto di chi non è del MoVimento ma è un esperto in qualche settore.
Questo dobbiamo tenerlo sempre ben presente: massima umiltà e formazione continua, in modo tale da capire anche a chi rivolgersi quando abbiamo bisogno di aiuto, perché non vi nascondo che molte delle richieste di aiuto che arrivano a volte da attivisti, consiglieri comunali, consiglieri regionali, non riguardano la competenza dei ministeri, ma magari quella di un comune, di una città metropolitana, di un ente regionale o di una partecipata regionale. Questo è molto importante anche per riuscire ad aiutare i cittadini molto meglio.
Nelle regioni grandi ci saranno 5 facilitatori, in quelle più piccole 3 facilitatori, mentre in una regione come la Lombardia che è grande almeno il doppio di ogni altra regione, ci servono almeno 8 facilitatori.
Come vedete si va delineando un’organizzazione nazionale e territoriale, perché questi facilitatori regionali saranno in continuo contatto diretto con i facilitatori nazionali del Team del Futuro e con quelli che compongono il ruolo di organizzazione: comunicazione, team legale, team comuni e regioni, enti locali, e così via.
Come si può diventare facilitatore regionale? Si deve essere eletti senza doppi incarichi, perché è necessario restare sul territorio. Ciò significa che il facilitatore regionale può essere un portavoce, ma non può essere un Presidente di Commissione, Sottosegretario, Ministro, presidente di un’assemblea. Allo stesso tempo il facilitatore regionale può anche non essere un portavoce eletto ma deve comunque essere una persona di comprovata partecipazione e attivismo nel MoVimento 5 Stelle.
Se si tratta di una regione con 3 facilitatori, gli iscritti di quella regione eleggono un elenco di 10 da cui scegliamo tre persone a cui assegnare le deleghe di cui vi ho parlato. Se si tratta di una regione in cui abbiamo bisogno di 5 facilitatori, gli iscritti della regione eleggono un elenco di 15 persone tra i candidati. Se invece – come nel caso della Lombardia – ci servono 8 facilitatori, allora gli iscritti eleggono un elenco di 20 candidati. Queste persone saranno quelle tra cui andremo ad individuare coloro a cui assegnare le deleghe di facilitatori.
È un percorso che, come per il Team del Futuro nazionale, non vuole individuare capibastone, né tantomeno gente che gestisce potere. Anche i facilitatori regionali saranno sottoposti al “recall” e in ogni caso dovranno dare conto agli iscritti degli obiettivi che raggiungeranno sui tre grandi binari: relazioni esterne, relazioni interne, formazione e coinvolgimento.
Questo è il secondo step della nuova organizzazione del MoVimento, uno step che riguarda l’organizzazione regionale. Nel prossimo e ultimo tutorial parleremo dei consiglieri comunali, del nostro grande popolo di consiglieri comunali che ha bisogno anch’esso di supporto e di essere riorganizzato.
Ciao a tutti!
Cinque stelle, 10 anni e un’infinità di idee e progetti realizzati e da realizzare insieme.
Ad ottobre il MoVimento 5 Stelle compie 10 anni, SIAMO TUTTI INVITATI! Celebreremo questo compleanno con la carica e l’entusiasmo del primo giorno, ma anche con un bagaglio di esperienza maturata e obiettivi raggiunti da un MoVimento che è cresciuto e che oggi ci fa guardare al futuro del nostro meraviglioso Paese con fiducia e ottimismo. Ci siamo uniti, abbiamo coinvolto sempre più cittadini con il nostro entusiasmo e moltiplicandoci abbiamo fatto la differenza.
10 anni fa l’Italia era a pezzi, divorata dalla malapolitica e dalle lobby. Quale cittadino italiano avrebbe potuto immaginare di vedere arrivare in Parlamento dei semplici cittadini che, tra le altre cose, si sarebbero autoridotti lo stipendio per aiutare le PMI, abolito gli odiosi vitalizi, introdotto misure come il reddito di cittadinanza o Quota100 per aiutare gli ultimi e far ripartire l’economia? Ma abbiamo fatto la differenzaanche restituendo, con il Decreto Dignità, una speranza ai giovani lavoratori umiliati per anni con contratti a tempo determinato o investito un miliardo di euro nel Fondo per l’Innovazione per permettere alle nostre migliori menti di realizzare le loro idee in questo Paese senza dover scappare all’estero. Un sogno.
Un sogno diventato realtà grazie al coraggio di due visionari, Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, e all’impegno di migliaia cittadini che hanno deciso di non arrendersi dedicando gratuitamente il loro tempo per costruire un posto migliore per i nostri figli. Siamo partiti dai meet-up e, nel 2013, 160 di quei cittadini sono entrati nelle aule di Camera e Senato, spinti dalla forza di un popolo che con orgoglio partiva dalle sue stelle per costruire un nuovo firmamento.
Oggi, dopo 5 anni di durissima opposizione e di lavoro in difesa degli interessi collettivi contro chi difendeva quelli di pochi, siamo al Governo. Abbiamo catalizzato la rabbia e la voglia di Cambiamento di milioni di cittadini che in altri posti del mondo ha provocato conflitti anche violenti, realizzando una rivoluzione gentile senza precedenti al mondo. Nessuno potrà mai negare che il MoVimento 5 Stelle ha portato uno scossone nel panorama politico e in un Paese che si avviava inesorabilmente al declino. Abbiamo fatto la differenza.
Le nostre cinque stelle brillano tutte, ma quest’anno ne vogliamo celebrare una in particolare: l’ambiente, la nostra stella cometa.
L’ambiente come simbolo di bene comune e che tutti insieme dobbiamo tutelare: l’albero nel parco sotto casa, l’acqua pubblica che beviamo ogni giorno, le spiagge dove giocano i nostri figli, il mare con i suoi tesori che vanno protetti contro l’inquinamento e la plastica. Ma tutelare l’ambiente significa anche cogliere una enorme opportunità di sviluppo economico. Con l’economia circolare le nostre aziende devono eccellere nel mondo per la crescita sostenibile. Rispettando l’ambiente “si mangia”.
Per questo decimo anniversario stiamo organizzando un’edizione speciale di Italia 5 Stelle. Non a caso sarà a Napoli, una delle prime città in cui sono sorti i meet-up “Amici di Beppe Grillo”.
Ma non solo: una delle città più belle di questa nostra Italia, salita troppo spesso agli onori delle cronache per drammi ambientali. In Campania si trova la terra dei fuochi, fuochi che proprio grazie all’azione del MoVimento 5 Stelle finalmente si stanno spegnendo.
Attivisti, portavoce e semplici cittadini, che in questi 10 anni hanno contribuito a riscrivere la storia, avranno l’occasione di incontrarsi per festeggiare insieme nel corso di una due giorni piena di idee, spunti e ospiti interessanti.
Se vuoi partecipare ad organizzare i festeggiamenti puoi dare il tuo piccolo contributo nei limiti delle tue possibilità! Continueremo sempre a rifiutare supporti esterni e a mantenerci liberi e per questo ogni contributo, anche economico, è fondamentale.
Aiutaci con una donazione e realizziamo insieme una grande festa per questi primi 10 anni di MoVimento!
Postato il 5 luglio 2019, 10:09 MoVimento 5 Stelle( )Informazione
È viva dentro di noi la storia drammatica dei bambini della provincia di Reggio Emilia, strappati ai loro genitori attraverso un vero e proprio lavaggio del cervello con lo scopo di fargli ricordare traumi mai vissuti, e poi affidati a soggetti che in alcuni casi li hanno persino violentati. Bambini la cui anima è stata letteralmente venduta a soggetti pericolosi, in cambio di denaro, con la complicità di politici, istituzioni, medici, psicologi, operatori sociali senza scrupoli.
“Angeli e Demoni“, come è stata giustamente chiamata l’inchiesta che coinvolge sindaci ed ex sindaci del Pd. Ora, che siano del Pd, poco importa. Potevano essere di qualunque partito: la tragedia, lo schifo e l’indignazione, purtroppo, resterebbero invariati.
Ma una cosa è certa: tutto ci si aspetterebbe dal segretario del partito coinvolto in questa vicenda tragica, tranne che assoldasse un pool di avvocati per fare cosa? Forse, per assistere i genitori naturali dei bambini? No. Il pool di avvocati servirà a denunciare chi, secondo il Pd, ha diffamato su Facebook il Sindaco di Bibbiano, che è agli arresti per lo scandalo degli affidi illeciti di questi bambini, appunto. Zingaretti, anziché fare pulizia nel suo partito, pensa a fare causa a chi parla di una vergogna nazionale. Non è certo colpa dei cittadini se in questa inchiesta sono coinvolti esponenti del Partito Democratico. La verità è che Zingaretti doveva fare una sola cosa: cacciare immediatamente dal partito chi è coinvolto in questa inchiesta. Se fosse stato arrestato un sindaco del Movimento 5 Stelle sarebbe stato messo alla porta in 10 secondi netti!
Ed invece Zingaretti fa finta di niente, così come si è girato dall’altra parte per le inchieste che coinvolgono esponenti di spicco del PD in Basilicata, Umbria, Calabria e Campania. Possibile che non abbia detto una parola su una serie di atrocità commesse sulla pelle di bambini? E possibile che, quando rompe il silenzio, lo fa per intimorire le centinaia di migliaia di cittadini indignati e arrabbiati per quanto successo? Nel PD si pensa alle passerelle sulla Sea Watch e ad assoldare pool di avvocati non per difendere i bambini e le loro famiglie, ma per intimorire chi parla di questa vergogna nazionale. Lasciamo a voi ogni commento.
Postato il 28 giugno 2019, 15:59 MoVimento 5 Stelle( )Informazione
Quella di oggi doveva essere una giornata speciale: il giorno in cui voltare pagina rispetto alla tragedia di Genova per dare il via libera definitivo alla ricostruzione del Ponte Morandi. Ad assistere alla demolizione di quel che restava del Ponte c’erano le istituzioni, per dimostrare la vicinanza dello Stato alle persone di Genova.
Peccato però che qualcuno non se ne sia accorto. Nel punto stampa che è stato allestito in mattinata erano presenti i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il governatore della Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.
Eppure, le inquadrature televisive della diretta hanno raccontato altro. E’ stato davvero sgradevole vedere Luigi Di Maio tagliato fuori dalle telecamere di Rainews24. Per minuti e minuti infatti gli operatori hanno indugiato sulle altre tre cariche istituzionali lasciando fuori il nostro capo politico. Come se non fosse presente. Le persone a casa devono aver pensato che non fosse lì.
Perché? Perché questo trattamento? Il MoVimento 5 Stelle è stato letteralmente ignorato.
Qui non si tratta di cronometrare il tempo di apparizione di un politico rispetto agli altri. Si tratta invece del fatto che la televisione pubblica abbia deliberatamente scelto di cancellare dal racconto televisivo di questa giornata una forza politica.
Una scorrettezza apparentemente senza motivazione. Il MoVimento 5 Stelle non si merita questo. Abbiamo lavorato sodo per mesi per riparare al dramma del crollo di Genova. Andremo avanti ancora più convinti di prima, ma pretendiamo una spiegazione per quanto è successo.
In data odierna si è svolto presso il Comune di Savona l’incontro organizzato sul tema: Aurelia bis.
Presenti le organizzazioni sindacali della FILLEA CGIL (Maurizio Buffa), FENEAL UIL (Francesco Balato), FILCA CISL (Luca Vosilla), i Sindaci Caprioglio, Nasuti, Garbarini, il vice Sindaco Arecco e l’ing. Cardone per ANAS.
L’incontro ha avuto per oggetto:
– il tema della sicurezza del cantiere, lungo l’intera tratta compresa tra Albisola Superiore e C.so Ricci – Savona;
– il problema di oltre 15 operai savonesi che, dalla metà del mese di Agosto, rischiano di rimanere senza lavoro, oltre alla situazione precaria dei dipendenti delle aziende appaltatrici e sub appaltatrici;
– aggiornamenti in relazione alla pratica di concordato preventivo richiesta dall’impresa CMC;
– la tempistica prevista per la ripresa dei lavori ed il completamento di un’opera che, per circa l’80%, è stata realizzata;
– i disagi patiti dai cittadini interessati dal cantiere.
Per quanto concerne la messa in sicurezza del cantiere, il responsabile di ANAS ha garantito che l’onere compete alla ditta appaltatrice, la quale è obbligata a provvedere a tutto quanto necessita al riguardo. In caso di inadempienza da parte di quest’ultima interverrebbe direttamente ANAS.
In merito al concordato richiesto da CMC, la procedura è in fase avanzata di trattativa per la ricerca di accordo tra curatori fallimentari e l’Impresa ITINERA. A tale riguardo non è stato ancora definito uno schema di accordo, ma, da parte di ANAS, è stato riferito che una risposta dovrebbe pervenire entro l’estate. In caso di esito positivo, i lavori potrebbero riprendere a Settembre ed essere finalmente completati.
La progettazione dello svincolo della Margonara ad oggi è sospesa da parte di ANAS, ma è stato garantito che la somma di 54.000.000euro stanziata per l’opera, non verrà in ogni caso destinata ad interventi diversi dall’Aurelia bis.
Per il prossimo 15 Luglio è stato fissato un nuovo incontro, per conoscere gli aggiornamenti in merito all’esito della trattativa per il concordato preventivo.
Si è riscontrata una perfetta sintonia tra le amministrazioni locali e le sigle sindacali.
L’obiettivo comune è quello di tutelare il lavoro e garantire la conclusione di un’opera strategica per il territorio savonese.
Comune di Savona
Comune di Albisola Superiore
Comune di Albissola Marina
FILLEA CGIL, FENEAL UIL, FLCA UIL
In questi ultimi giorni è scattato l’allarme per il blocco dei lavori per il completamento della cosiddetta Aurelia Bis.
Comitati e associazioni locali mettono giustamente in guardia sulla pericolosità per la salute dei cittadini e chiedono attenzione dal nuovo sindaco di Albisola Superiore ,lo stesso che in campagna elettorale sosteneva che con l’apertura di questo lotto si sarebbero risolti i problemi del traffico nel Corso Mazzini di Albisola Superiore.
Non solo l’eventuale apertura di questo progetto incompiuto non risolveva alcun problema di traffico pesante, ma addirittura lo incrementerà, soffocando ulteriormente la nostra cittadina, inoltre il blocco dei lavori ,del quale a questo momento non se ne vede la soluzione, creerà un ulteriore pericolosità per gli abitanti.
Questo è dovuto ai cumuli di terre accumulate a grana ( con il cantiere aperto venivano costantemente bagnate) che spargeranno in tutto il paese la polvere sospetta di tracce di amianto.
Il M5S Albisola vigilerà sull’attività della nuova giunta ,chiedendo e portando soluzioni ,che riducano la quantità e la pericolosità di queste polveri sulla salute di giovani , anziani e bambini.
M5S Albisola
ALCUNI RITAGLI DI GIORNALI LOCALI SU QUESTO ARGOMENTO
Stanno circolando fake news che parlano di tagli alle pensioni. Sono tutte menzogne. Si tratta del nuovo schema di indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. L’unica cosa che abbiamo tagliato sono i vitalizi e le pensioni d’oro!
Diciamo subito una cosa: fino a tre volte l’assegno minimo le pensioni verranno adeguate al 100% rispetto all’aumento dei prezzi. Siccome la pensione minima nel 2018 si è attestata a 507,42 euro, significa che tutte le pensioni fino a 1.522,26 euro lordi, che sono il 41% del totale, dal 2019 saranno aumentate almeno di quanto aumenteranno i prezzi. I sindacati che protestano fingono di non sapere che per molte di queste pensioni ci saranno aumenti considerevoli grazie alla Pensione di Cittadinanza, che andrà ad aumentare le pensioni minime fino alla soglia dei 780 euro mensili (nel caso di un pensionato che vive da solo e non ha casa di proprietà). E dimenticano anche che con Quota 100 tutti i lavoratori con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati potranno scegliere di andare in pensione prima rispetto a quanto stabilito dalla pessima Legge Fornero. Due misure di giustizia sociale che gli italiani aspettavano da anni.
Per chi percepisce dalle 3 alle 4 volte la pensione minima (dai 1.522 ai 2.029 euro lordi mensili) l’adeguamento all’inflazione sarà del 97%. Pensate che negli ultimi 4 anni è stato del 95% e senza un nostro intervento sarebbe sceso al 90% nel 2019. In termini materiali significa che considerando un’inflazione 2019 stimata all’1,1%, un pensionato con 1.523 euro al mese avrebbe visto il proprio assegno aumentare di 15 euro, mentre grazie alla nuova indicizzazione il suo assegno mensile aumenterà di 16,25 euro.
Per chi percepisce una pensione superiore dalle 4 alle 5 volte rispetto a quella minima l’adeguamento sarà del 77%, dalle 5 alle 6 volte sarà del 52%, dalle 6 alle 8 volte del 47%, dalle 8 alle 9 volte del 45% e infine per chi percepisce una pensione oltre 9 volte superiore a quella minima l’adeguamento all’inflazione sarà del 40%. Questo a fronte di uno schema che senza il nostro intervento avrebbe visto l’indicizzazione delle pensioni dalle 6 volte la minima in su passare dal 45% di adeguamento all’inflazione dello scorso anno al 75%! Un bel regalo per i pensionati d’oro, sulla pelle degli altri pensionati.
Prendiamo il caso di un pensionato che ogni mese riceve un assegno 10 volte superiore alla pensione minima, cioè 5.072 euro lordi. Questo pensionato vedrà aumentare il suo assegno mensile di 22,5 euro invece che di 42 euro, ossia quanto avrebbe ottenuto con la nuova rivalutazione al 75%. Un mancato aumento di 19 euro e 50 centesimi, per un totale annuo di 234 euro lordi.
Risparmi che lo Stato ha investito nelle pensioni più basse, sia per aumentarne la rivalutazione sia per finanziare la Pensione di Cittadinanza.
Andiamo avanti convinti che diminuire le diseguaglianze non produce solo equità, ma anche maggiore crescita economica. I benefici li raccoglieranno tutti.
Venerdi 24 Maggio alle ore 17,00 Il Sottosegretario Alla Presidenza del Consiglio Simone Valente con delega allo Sport e Il Consigliere Regionale Andrea Melis ,incontrerà la Candidata Sindaco Di Albisola Superiore Stefania Scarone ,con componenti della lista e sostenitori.
L’incontro sarà all ‘InfoPoint del MoVimento 5 Stelle di Corso Ferrari ,166.
Con Simone Valente e Andrea Melis si parlerà in particolare delle reali possibilità di proporre per Albisola, un polo sportivo ,che comprenda ,oltre che gli sport maggiori , anche tutti gli altri sport chiamati impropriamente minori.
Seguirà un aperitivo con i candidati e sostenitori al Bar/Pasticceria La Spiga d’Oro di Albisola Superiore.
M5S Albisola
Ieri sera ,20 maggio all’auditorium della Massa, si è svolta una bella iniziativa organizzata dai Comitati Albisolesi per sensibilizzare i Candidati Sindaci delle 3 liste sull’argomento relativo all’inquinamento ed i rischi sulla salute pubblica che questo comporta.
In particolare si è messo in risalto, con l’intervento dell’oncologo, Dott. Gianfranco Porcile, che l’inquinamento generato dalle polveri sottili influisce pesantemente sulla salute di tutti.
Il problema Albisolese, ma non solo, del traffico pesante nel centro cittadino, può e deve essere risolto.
Una delle liste che si presentano ad Albisola Superiore dice che non si può fare nulla per cambiare la situazione e chiede un “aiuto da casa” per ribadire che quello che sostiene Stefania Scarone, Candidata Sindaco M5S Albisola, sono in sostanza “sparate elettorali”.
Mi sembra veramente inopportuno, a questo riguardo, chiamare in causa il Prefetto, autorità super partes e sancire in questo modo la scarsa importanza che riveste il Sindaco, massima autorità sul proprio territorio.
Che la lista Garbarini si voglia far “commissariare” dalla politica regionale come succede virtualmente al comune vicino di Savona?
Lasciamo che siano pareri tecnici e legali a ricordare le competenze di un Sindaco, a patto che se ne abbia la volontà.
Vorrei a questo punto citare un aneddoto di cui io sono stata testimone.
Qualche anno fa, durante un evento artistico di un noto ceramista albisolese specializzato nella produzione di palle di Natale finemente decorate, un noto politico di professione invitato a parlare disse che il ceramista era bravissimo a realizzare palle di Natale da 25 anni, mentre lui era altrettanto bravo a raccontare “palle” da oltre 25 anni.
Al di là degli aneddoti, la realtà dei fatti è che le promesse elettorali vanno concretizzate e la vita e la sicurezza dei cittadini vanno tutelate.
Una zona a traffico limitato nelle vie cittadine di Albisola è realizzabile, è solo necessaria una forte volontà politica per attuarla.
Stefania Scarone Candidata Sindaco M5S Albisola
Ieri sera 16 Maggio alle ore 21 presso la Sala degli Alpini di Albisola Superiore vi è stata la presentazione del programma della lista M5S Albisola con Stefania Scarone Sindaco.
Davanti ad una sala gremita di cittadini albisolesi ,la Candidata Sindaco Prof.ssa Stefania Scarone insieme ai Consiglieri Regionali Alice Salvatore, Andrea Melis, i Candidati alle Europee Silvia Malivindi e Marco Mes ,ha presentato il suo programma amministrativo ,spiegando in particolar modo che esiste la reale possibilità di risolvere l’annoso e ormai inderogabile problema della viabiltà cittadina ,in particolare quella dei mezzi pesanti ,ribadendo la sua posizione sul fatto che è possibile emettere un ordinanza che blocchi o ridimensioni grandemente la circolazione dei mezzi pesanti.
Questo sarà possibile attraverso un Ordinanza del Sindaco, che istituirà una zona ZTL (zona a traffico limitato) in Corso Mazzini e Via Turati .
La lista Garbarini (ora vicesindaco e assessore ai lavori pubblici) dopo le perplessità espresse per questa soluzione ,nel confronto pubblico alla Massa di lunedi 13 maggio, afferma ora che i tir si possono limitare.
Allora ci chiediamo: se era possibile bloccare o ridimensionare il traffico pesante durante il mandato Orsi ,perchè non lo ha fatto prima?
La sua amministrazione ha avuto a disposizione ben 10 anni per affrontare questo problema ,ma è riuscita solo ad emanare una mini ordinanza per qualche venerdì della scorsa estate.
La serata è poi continuata con la presentazione dei candidati consiglieri che hanno dichiarato le loro professionalità e competenze per metterle al servizio dei cittadini.
Dopo gli interventi puntuali e utili per la realtà albisolese del Consiglieri Regionali e dei Candidati alle Elezioni europee ,in conclusione è intervenuto anche il deputato varazzino Sergio Battelli, incoraggiando e sostenendo la lista di Stefania Scarone M5S Albisola.
Ringraziamo di cuore tutti i sostenitori e i cittadini albisolesi ,giovani e meno giovani che sono intervenuti , in particolare la meno giovane ,92 anni, che è rimasta imperterrita fino alla fine.
Il traffico pesante ad Albisola Superiore incide pesantemente sulla salute e la sicurezza dei cittadini.
Il Sindaco è responsabile in prima persona dei suoi cittadini che è chiamato ad amministrare.
Io intendo esercitare appieno questa prerogativa ,perché sono una cittadina albisolese che vuole portare nel suo paese un’aria nuova ,un vero cambiamento, che tocchi tutti gli aspetti del governo della mia città ,a partire dalla nostra salute e sicurezza.
Basta morti sulle nostre strade cittadine.
Tutto è stato organizzato in maniera perfetta dal Associazione di cittadini “Albisola Vivibile”,”Albisola Luceto Sostenibile” e dal “Comitato Albamare”.
L’organizzazione del dibattito ,impostata in maniera televisiva dal ex direttore di Primo canale Luigi Leone ,il giornalista ha portato avanti il confronto assegnando tempi di risposta contingentati alle domante preventivate.
La sala della Massa era strapiena di cittadini che volevano capire chi finalmente li avrebbe liberati dal traffico pesante .
Questo l’intervento di Stefania Scarone Candidato Sindaco per il M5S Albisola.
E’ stato interessante anche il momento che i Candidati Sindaci potevano rivolgere una domanda a un altro candidato.
Questa è la domanda fatta da Stefania Scarone a Garbarini.
Siamo felici di ringraziare i comitati e le associazioni che tanto si sono spesi per la questione del traffico pesante e la sicurezza sulle strade cittadine e del confronto organizzato e di tutte le altre iniziative che vorranno portare avanti per il bene della nostra cittadina.
Storicamente il M5S è vicino a che partecipa e si attiva per il bene comune .Nel programma da noi fatto insieme ai cittadini albisolesi vi è la volontà di istituire un Albo per le Associazioni Attive sul territorio, questo permetterà di confrontarci in maniera organizzata e costante con tutti quelle associazioni che ne faranno parte per raggiungere obbiettivi comuni.
Entro il 15 dicembre dovrebbero essere pagate tutte le spettanze. “L’ipotesi di un cantiere che prosegue a ‘singhiozzo’ è assolutamente inaccettabile”
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Polizia locale e operai comunali hanno sistemato il tratto. Non si placa il problema legato al passaggio dei tir. Critica la minoranza
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